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 2016  ottobre 21 Venerdì calendario

«La Russia può aumentare la produzione di petrolio»

Verona Igor Sechin guarda oltre: oltre la congiuntura, che vede i produttori di petrolio alla ricerca di un accordo per stabilizzare i prezzi, ma anche oltre le tensioni con i leader europei che a Bruxelles tentano di dare una risposta comune all’intervento russo in Siria, tornando a parlare di sanzioni. Intervenendo al 5° Forum Eurasiatico di Verona Igor Sechin, presidente e ceo di Rosneft, ha lasciato capire che se la Russia è spinta a proiettarsi maggiormente verso i mercati asiatici dell’energia, l’Europa può comunque essere coinvolta: «Lo sviluppo dei nostri legami con i partner in Asia-Pacifico – ha detto Sechin – non è concorrenziale. Piuttosto apre nuove occasioni ai nostri colleghi europei». Nuovi progetti, estrattivi e logistici, o partecipazioni finanziarie: «Rosneft da sola potrebbe proporre ai partner europei progetti per più di 100 miliardi di dollari nell’ambito dello sviluppo dei collegamenti lungo i ponti energetici Russia-Europa e Russia-Asia Pacifico». È soprattutto su questa proiezione verso l’Oriente che si basa la convinzione di Sechin che la Russia, nel medio e lungo termine, sarà in grado di aumentare sensibilmente la propria produzione di petrolio: a fronte delle difficoltà finanziarie in cui si dibattono i sauditi – per cui è diventato prioritario, evidenzia Sechin, aumentare i guadagni per sostenere il budget – e a fronte della produzione americana di shale oil, definita «un fenomeno circoscritto», la Russia ha la capacità di aggiungere all’attuale output, già da primato, ben 200 milioni di tonnellate annue di greggio, ossia 4 milioni di barili al giorno. Mosca, che sta discutendo con l’Opec la possibilità di tagliare la produzione, in settembre ha estratto 11,1 mbg, il massimo in epoca post-sovietica. 
«Il mercato si sta sviluppando in maniera economicamente sostenibile – ha detto Sechin – Entro il 2040 il fabbisogno di petrolio potrebbe crescere di almeno 40 mbg, una domanda di risorse che è quattro volte l’attuale produzione dell’Arabia Saudita. E la Russia potrà aumentare l’estrazione di 200 milioni di tonnellate l’anno. In Eurasia possiamo farlo integrando i flussi energetici e regolando gli strumenti finanziari, gli investimenti e le tecnologie.Grazie anche all’Europa, questo contribuirà allo sviluppo di tutti, con progetti concorrenziali sul piano globale». 
A margine del Forum Sechin ha ammesso che Rosneft sarà comunque pronta a seguire le indicazioni del governo russo, in caso di intesa con i produttori Opec per un intervento a sostegno dei prezzi del petrolio. Nel prossimo anno e mezzo, ha spiegato, si completerà il periodo in cui si è visto un eccesso di offerta sul mercato e si assisterà all’avvio di un processo di normalizzazione, in cui il prezzo del barile supererà i 55 dollari.