Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  ottobre 21 Venerdì calendario

Tedeschi, mai così ricchi 
anche con i rendimenti
 dei bond sotto zero

Mario Draghi lo aveva già spiegato durante il suo recente intervento al Bundestag. Ora ci pensa la Bundesbank a certificare che i mini-tassi non stanno impoverendo i tedeschi – anzi: i cittadini federali non hanno mai avuto tanti soldi come oggi. Il loro patrimonio finanziario – sotto forma tra l’altro di contanti, titoli e risparmi bancari – ammontava nel secondo trimestre alla cifra record di 5.401 miliardi di euro. Si tratta di un incremento di 44 miliardi di euro o dello 0,8% rispetto al primo trimestre. Una crescita arrivata nonostante i mini-tassi e le turbolenze sui mercati.

I dati della Bundesbank confermano una tradizione: quando si tratta di soldi, i tedeschi preferiscono tenersi lontani dai rischi. La crescita registrata dalla banca centrale si spiega tra l’altro con l’aumento degli investimenti a basso rischio: i cittadini federali optano per i depositi a vista, che danno loro la garanzia di poter disporre a breve dei loro soldi. Tuttavia i tedeschi, di solito scettici sugli investimenti in azioni, mostrano sempre più coraggio proprio su questo fronte e guardano con maggiore interesse ai titoli azionari e ai fondi di investimento (in particolare ai fondi immobiliari e pensionistici). È il segno di una crescente consapevolezza per i rendimenti, scrive la Bundesbank. Calano invece gli investimenti in depositi a risparmio.

Molti, in realtà, hanno accumulato la loro ricchezza in ben altro modo, rivela un nuovo studio dell’istituto Diw: tre quarti dei tedeschi più benestanti che hanno almeno 40 anni di età hanno ricevuto un’eredità o una donazione (il 18% di loro addirittura due o anche di più). Si tratta di persone che vivono in nuclei familiari che hanno a disposizione un patrimonio di almeno un milione di euro. Due terzi di loro hanno ammesso che la causa principale della propria ricchezza è rappresentata proprio da un’eredità o una donazione, seguite da un’attività imprenditoriale o da una libera professione. Nella maggior parte dei casi (circa il 75%) i super-ricchi sono uomini, hanno in media 59 anni (tre in più del resto della popolazione) e dispongono di un alto livello di istruzione. Quando alle donne, un quinto di loro indica il matrimonio come la causa principale della loro ricchezza. I dati sono destinati a rilanciare in Germania il dibattito politico sulle diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza nel Paese e su una tassa di successione più severa.