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 2016  ottobre 21 Venerdì calendario

Montepaschi, passa di mano l’8%. I fondi sondano il dossier Morelli

MILANO Il conto alla rovescia per la presentazione del piano industriale di Mps, prevista per lunedì 24, continua a infiammare il titolo, ieri protagonista in un ennesimo boom in Borsa: +13,99%, con il titolo tornato a sfiorare i 24 centesimi. Anche i volumi cominciano a crescere: le azioni scambiate sono state pari a circa il 7,9% del capitale, ben oltre la media.
Gli osservatori segnalano una crescente attenzione positiva su Siena, con un interesse manifestato da fondi istituzionali (fra i nomi circolati, anche BlackRock) che avrebbero anche firmato confidentiality agreement per l’accesso ai dati: da un lato c’è l’approssimarsi del piano industriale del ceo Marco Morelli, che sarà alla base della maxi-pulizia dei bilanci dai crediti in sofferenza (per 28 miliardi) e dell’aumento di capitale da 5 miliardi cui lavorano Jp Morgan e Mediobanca; dall’altro c’è una sorta di «effetto Corrado Passera», cioè la presa d’atto che esiste comunque una via alternativa per Siena e soprattutto che ci sarebbero investitori pronti a investire sulla ripartenza della banca. Jp Morgan propone la conversione volontaria dei bond subordinati per colmare l’ammanco patrimoniale conseguente alla contestuale vendita delle sofferenze e su uno o più investitori finanziari che sottoscrivano parte dell’aumento di capitale (il faro è puntato sui fondi sovrani, del Qatar ma non solo). Passera invece punta sull’ingresso di uno-due private equity (si parla del fondo Atlas dell’ex capo di Barclays, Bob Diamond) per circa 2-2,5 miliardi, su un aumento di capitale più contenuto e su utili trattenuti fino ad arrivare a 5 miliardi di patrimonio.
Secondo alcuni osservatori ci sarebbero anche aspetti tecnici per spiegare il recupero di Mps: secondo il piano Jp Morgan, ai soci attuali di Mps verrà assegnata la tranche equity della cartolarizzazione delle sofferenze, stimata 1,6 miliardi. I 700 milioni della attuale capitalizzazione esprimerebbero il valore attualizzato di quella tranche: in sostanza, chi compra Mps oggi compra la futura bad bank e i margini di guadagno che essa offrirebbe.
Il percorso resta comunque pieno di insidie: ieri è emerso che circa mille dipendenti Mps passati a Fruendo (joint venture tra Accenture e Bassilichi) potrebbero rientrare in banca dopo che la Corte d’Appello di Firenze ha dichiarato l’illegittimità della esternalizzazione.
Il tema degli esuberi nel settore dei bancari è peraltro al centro dell’attenzione del governo: secondo fonti a conoscenza del dossier l’esecutivo punterebbe a stanziare nel fondo esuberi dei bancari circa 100 milioni nel 2017, con incrementi di tale cifra nei due anni successivi per coprire le 20 mila uscite già previste dai piani industriali delle banche da qui al 2020. I capitali si sommerebbero ai 100 milioni già presenti nel fondo, che è alimentato dalle stesse banche. Il tema sarebbe stato affrontato mercoledì all’esecutivo Abi. Secondo fonti sindacali già 40 mila i bancari hanno lasciato il settore e ulteriori 23 mila dovrebbero lasciare dal 2020 al 2023.