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 2016  settembre 29 Giovedì calendario

E Silvio vola a New York per un check-up

La famiglia non conferma né smentisce, ma fonti del partito danno per scontata la partenza di Berlusconi per gli Stati Uniti. Scopo del viaggio: accertamenti sullo stato di salute del Cavaliere dopo l’intervento al cuore di giugno. Un check up di routine, dicono i suoi collaboratori. «Il presidente sta bene, ha recuperato alla grande». Ma visto che Berlusconi vuole tornare a fare politica, buttarsi nella campagna referendaria per il no, tornare tra il suo popolo ed essere presente alla conferenza programmatica di Fi di novembre, allora la famiglia gli ha consigliato di avere una seconda opinione rispetto a quella del cardiochirurgo che l’ha operato al San Raffaele, Ottavio Alfieri.
Insomma i familiari (preoccupati) vogliono capire se il patriarca può permettersi un nuovo bagno di folla, cosa che il medico personale Alberto Zangrillo ha sempre sconsigliato. «Mi sono stufato di dare consigli, di dibattere questo problema, non ne voglio più parlare. Dico solo che è stato operato dal miglior cardiochirurgo d’Italia. L’operazione è riuscita perfettamente, poi il presidente fa ciò che vuole», ha detto Zangrillo alla Stampa, con una punta di irritazione. In sostanza, vada pure negli Usa per verificare in che condizioni è il suo cuore. In effetti chi lo ha visto e ci ha parlato di recente racconta che l’ex premier è apparso in perfetta forma. Non affaticato e «chiacchierone come sempre». Ma questo viaggio americano sta facendo girare voci più allarmanti sul suo stato di salute. In un’intervista al settimanale «Chi» per i suoi 80 anni, che compie oggi, lo stesso Berlusconi sostiene di avere sempre vissuto come se avesse 40 anni. «Poi è arrivata la malattia. E con l’operazione che ho subito è arrivata forte la consapevolezza che sono un uomo di 80 anni. La cosa che ho realizzato, forse la più importante, è che passerò più tempo con i miei figli e i miei nipoti». La sua voglia di tornare a fare politica a tempo pieno, come dicono i collaboratori, contrasta però queste affermazioni.
Berlusconi potrebbe partire questo fine settimana, dopo la festa di compleanno con la famiglia. Non è escluso che la destinazione sia l’Heart Center di Cleveland dove il professore italiano Andrea Natale, nel 2006, gli impiantò un pacemaker. Comunque il leader azzurro è tornato agli incontri politici. Ieri ha visto Salvini e Meloni. Una riunione per affilare le armi della campagna referendaria. Uniti per il no contro Renzi che, in caso di sconfitta, «dovrà dimettersi». A quel punto, «il Parlamento dovrà mettere prioritariamente all’ordine del giorno l’approvazione di una nuova legge elettorale». In ogni caso, scrivono Berlusconi, Salvini e Meloni, «dopo la vittoria del No escludiamo qualsiasi sostegno ad un esecutivo che non abbia la fiducia dei cittadini». La nota è stata scritta nella residenza milanese del Cavaliere in via Rovani, e non ad Arcore, davanti a un the con biscotti. Il «patto del the» ricalca la linea dura di quella parte di Fi che guarda con sospetto Stefano Parisi e chiede di ripartire dal centrodestra in versione da battaglia.