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 2016  settembre 27 Martedì calendario

Rcs, l’era di Cairo. Ieri l’assemblea dei soci ha rinnovato il cda e nominato formalmente presidente l’editore di La7 (anche se di fatto lo era già)

Inizia ufficialmente l’era di Urbano Cairo in Rcs Media group dopo il successo dell’Opas, chiusa a fine luglio, che ha consegnato quasi il 60% del capitale all’imprenditore alessandrino. Ieri l’assemblea dei soci ha rinnovato il cda e nominato formalmente presidente l’editore di La7 che di fatto era alla guida dallo scorso 3 agosto. 
Con l’elezione di un board indicato in maggioranza da Cairo, il consiglio si allarga da 9 a 11 componenti, portando così quattro posti alla minoranza, e cioè gli azionisti storici del Corriere della Sera che in estate avevano sfidato l’Opas di Cairo con una contro-opa. Proprio Diego Della Valle (7,325%), Mediobanca (6,248%), Pirelli (4,433%), UnipolSai (4,61%) con Imh (che tra i soci vede anche Andrea Bonomi), riuniti in un patto parasociale con il 24,7% del capitale, alle varie mozioni targate Cairo, inclusa la nomina del presidente, si sono astenuti, salvo ovviamente per il voto sulla lista di minoranza. Il nuovo board sarà formato oltre che da Cairo, da Gaetano Micciché, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Stefania Petruccioli, Maria Capparelli, Alessandra Dalmonte. Per i soci storici sono stati eletti Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera, Carlo Cimbri e per Mediobanca Veronica Gava, 33 anni, della divisione principal investing. Il nuovo consiglio si dovrebbe insediare giovedì o venerdì e l’attesa, da quanto già filtrato, è che proceda alla nomina di Micciché alla vice presidenza. Nel frattempo l’assise è stata l’occasione per fare il punto sul lavoro finora svolto in Rcs Mediagroup che, ha chiarito Cairo, avrà evidentemente un impatto minimo sul risultati di questo trimestre («Non sono Mandrake – ha detto -. I conti del trimestre sono effetto delle decisioni che si prendono nel trimestre precedente»).
Cairo, al termine dell’assemblea, ha dato alcuni messaggi al mercato: primo fra tutti, per il nuovo piano industriale ci vuole ancora tempo («datemi ancora qualche settimana»); per lo studio di un eventuale progetto di fusione fra i due gruppi editoriali rimane valido un periodo di 12-24 mesi; e, infine, un eventuale aumento di capitale è visto solo come «estrema ratio». 
L’editore di La7 ha quindi sottolineato di aver lavorato tutta l’estate e di avere già «delle idee» anche se ritiene sia ancora presto per renderle note. Oltre alla possibilità di aumentare il valore del Giro d’Italia e rilanciare testate come Oggi, Cairo ha sottolineato in più occasioni che «occorre ricominciare a fare comunicazione per i giornali, quello che non va mai ridotto sono le spese di marketing, non vanno assolutamente tagliate». Più in generale Cairo ha spiegato di lavorare su «tre direttrici» per Rcs: motivazione delle persone, attenzione ai costi e marketing dei giornali. Una scommessa su cui il mercato sembra puntare: il titolo nel corso della seduta è tornato sopra l’ euro, registrando un balzo del 7,6% per poi segnare in chiusura un rialzo del 5,22% a 0,97 euro.
Infine, quanto al nuovo cda, con un posto in più per le minoranze rispetto al board precedente, Cairo ha glissato se rappresenti una “pace” o meno con Imh: «Non ho mai fatto la guerra – ha detto -. Rispetto le minoranze, abbiamo aumentato i posti in cda. L’unica cosa che conta è il bene di questa azienda. È il mio obiettivo, non faccio guerre a nessuno. Mi piace lavorare per portare buoni risultati».