Corriere della Sera, 27 settembre 2016
L’anticipo previdenziale potrebbe costare di meno
Scende il costo dell’Ape, l’anticipo pensionistico allo studio del governo per consentire di lasciare il lavoro con tre anni e sette mesi di anticipo rispetto al previsto. Chi sceglierà volontariamente questa strada subirà un taglio della pensione netta appena sotto il 6% per ogni anno di anticipo, compresi interessi bancari e assicurazione. Oltre un punto in meno rispetto all’ultima versione. La novità è dovuto al fatto che, con un costo più alto, l’Ape sarebbe stata poco appetibile con il rischio di rimanere quasi inutilizzata. I dettagli saranno discussi nell’incontro fra governo e sindacati che si terrà domani, dopo il rinvio di un giorno causa concomitanza con il Consiglio dei ministri di oggi. L’ultimo nodo da sciogliere riguarda il bonus che consentirebbe di andare prima in pensione ai precoci, le persone che hanno cominciato a lavorare prima dei 18 anni. Probabile che la categoria venga ristretta ai «super precoci», quelli che hanno cominciato a lavorare prima dei 16 anni. A loro verrebbe garantito un mese di contributi gratis per ogni anno di lavoro. I sindacati chiedono un bonus più corposo, fino a tre mesi l’anno. Il governo tiene il punto, anche per risparmiare qualcosa. In tutto, il pacchetto pensioni da inserire nella legge di Bilancio dovrebbe costare 1,7 miliardi di euro nel 2017, 2 miliardi nel 2018 e 2,4 nel 2019.