la Repubblica, 23 settembre 2016
Da Tom Cruise e Katie Holmes in poi, storie di divorzi consumati sui media
Non tutti sono bravi e civili come Gwyneth Paltrow e Chris Martin: a guardarli nelle foto, alle Hawaii, Londra o a New York, tutti insieme appassionatamente, nessuno direbbe mai che siano separati. Invece per amore dei figli Apple e Moses, sono genitori perfetti, d’altronde avevano inaugurato il divorzio consapevole: “consciously uncoupled” come l’avevano definito quando si sono separati. Un’eccezione perché sono sempre i figli a pagare quando le star (e non solo) vanno alla battaglia per l’affidamento. La guerra dei Brangelina, con tutti i dettagli che verranno fuori, giorno dopo giorno, sono solo l’ultimo esempio. I panni sporchi non si lavano più in famiglia e si stendono sul web.
Che le favole non esistono lo ha imparato presto Katie Holmes, diventata la signora Cruise nel 2006 nel castello Odescalchi di Bracciano. Divorzio nel 2012 con battaglia legale, da parte di tutti e due, per portare a casa l’affidamento della piccola Suri. Holmes aveva richiesto l’affidamento esclusivo della figlia per toglierla dall’influenza – che reputava deleteria – di Scientology. Supportata anche da Nicole Kidman, ex moglie di Cruise, l’ha ottenuto: vive con la figlia a New York. Secondo il web l’ultima volta che la star di Top gun ha visto la figlia risale al 2013. Non l’andrebbe a trovare (scusa ufficiale: troppi impegni di lavoro) ma c’è chi scommette che è colpa delle regole della congregazione.
Non c’entra la religione, ma solo l’amore possessivo di una mamma italoamericana nel caso di Madonna, lacrime e alcol senza pudore sul palco, straziata perché il figlio Rocco aveva deciso di stare col padre Guy Ritchie a Londra. La cruenta battaglia legale con sconfinamento sui social, ha visto sconfitta lady Ciccone quando il giudice di New York, dove si discuteva la causa di affidamento, ha stabilito che Rocco poteva finire gli studi in Inghilterra.
Aveva perso l’aereo in un film che l’aveva ufficialmente laureato minidivo ricco e infelice, ma la sua famiglia cinematografica, anche se distratta, era unita. I genitori separati di Macaulay Culkin si sono dichiarati guerra per la sua custodia (e i contratti). La madre Patricia Brentrup aveva accusato il marito di essere alcolizzato, manesco e adultero. E soprattutto lo aveva incolpato di quello che, a Hollywood, è considerato il crimine più grave: rovinare la carriera artistica dei figli.