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 2016  agosto 30 Martedì calendario

Farsi il bagno nella Senna ora si può. La sindaca di Parigi vuole abolire il divieto di balneazione

Non commetterà l’errore del suo lontano predecessore Jacques Chirac che, sindaco di Parigi, nel lontano 1988 annunciò in tv che si sarebbe tuffato nelle acque della Senna per dimostrare che il fiume era pulito, propre, adatto alla natation. Promessa mai mantenuta, naturalmente.
Anne Hidalgo, la sindaca socialista che vuole eradiquer les diesels, vietare la circolazione alle auto diesel in tutta Parigi, ed è probabile che ci riesca prima della fine del suo mandato; che si è messa in testa di pedonalizzare una bella fetta dei viali che costeggiano la rive droite della Senna trasformandoli in uno spettacolare parco urbano con vista sulla Torre Eiffel ed è probabile che ci riesca anche qui; la Hidalgo non ha bisogno di annunciare nuotate mediatiche né sulla rive droite né sulla rive gauche, ma non si è fatta sfuggire l’occasione della Fluctuat Paris, una affollatissima nuotata collettiva (con migliaia di partecipanti, causa anche il gran caldo che da giorni assedia la capitale) organizzata dalla Fédération française de natation, domenica scorsa, 28 agosto, nel bacino della Villette, dove il canale Saint Martin e il canale dell’Ourcq si uniscono, per far sapere che lei la pensa esattamente come quegli appassionati (di nuoto e di vita all’aria aperta) del Laboratoire des baignades urbaines experimentales che da anni si batte per nager en milieu natural urbain, insomma per ritornare ai vecchi tempi quando si poteva tranquillamente fare un tuffo nella Senna, nuotare tra una riva e l’altra e poi, magari, fare un pique-nique sugli argini come si vede in certe fotografie in bianco e nero di Robert Doisneau.
Insomma, la Hidalgo, al suo palmares di sindaco, vorrebbe aggiungere anche questo: una deroga, non si dice l’abolizione, del divieto prefettizio del 1923 che vieta la balneazione nella Senna per evidenti ragioni sanitarie.
Una deroga limitata ad alcune zone del fiume, come alla Villette che riceve le acque della Marna e che, a dire il vero, è stato ripulito da cima a fondo, tant’è che ora vi si possono organizzare gare di nuoto come quella di domenica scorsa e come l’altra del 2 e 3 luglio, organizzata dall’altra associazione Paris à la nage, anch’essa affollatissima perché i parigini amano plonger et nager, tuffarsi e nuotare, come dimostra il gran numero di piscine (non c’è arrondissement che non ne abbia una, pubblica o privata).
«Avant tout le monde se bagnait dans la Seine. Aujourd’hui, on veut reconquérir ces espaces», sì, un tempo ci si poteva tuffare e nuotare nella Senna, come dice entusiasta un membro del Laboratoire des baignades urbaines, ma, anche se le cose sono nettamente migliorate, non si può dimenticare che solo tre anni fa, nel 2013, una gara di triathlon fu vietata all’ultimo momento per una non occultabile contamination fécale e che un conto è un tuffo alla Villette, un’afosa mattina d’estate, un altro è permettere stabilmente la balneazione in alcune aree del fiume.
L’Agence régionale de Santé, l’agenzia sanitaria dell’Ile-de-France, monitora in continuazione l’acqua della Senna e i suoi bollettini sono sempre meno preoccupanti per quanto riguarda il tasso di concentrazione batterica mentre il Siiap, il Service public de l’assainissement francilien, in altre parole l’ente di bonifica del territorio, è impegnato a rimuovere, o a ridurre, le fonti d’inquinamento.
Certo, dire come fa la Fédération française de natation, che conta 300 mila iscritti, ancora eccitata per il bronzo olimpico del suo atleta Marc-Antoine Olivier, che «l’eau de la Seine n’est pas plus sale que l’eau de la mer et des rivières», che l’acqua della Senna non è più inquinata dell’acqua del mare e di tanti altri fiumi, è una palese esagerazione.
Che l’abile sindaca di Parigi non sottoscrive, mentre condivide le dichiarazioni confortanti della portavoce dell’ente di bonifica, Sylvie Brissot, secondo cui «la qualité de l’eau s’est nettement améliorée ces dernières années», che sì, la qualità dell’acqua è nettamente migliorata e che se si continua così Parigi potrebbe restituire la Senna ai suoi cittadini, come fa Zurigo con la sua spiaggia fluviale di Oberer Letten e un’area di balneazione lunga 400 metri. Magari prima delle Olimpiadi del 2024.