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 2016  agosto 28 Domenica calendario

Fermati tra le macerie altri due sciacalli

Due presunti sciacalli fermati nelle zone del terremoto, decine di segnalazioni in tutte le zone terremotate. Prima i sospetti e i racconti non confermati dalle forze dell’ordine, poi, mercoledì, i primi controlli e l’arresto di un sospetto. Ieri la notizia ufficiale che una squadra Polizia di Roma Capitale distaccata ad Amatrice ha fermato altre due persone. Presunti sciacalli. Si aggiravano tra le rovine di uno stabile sgomberato dopo il sisma. Un comportamento sospetto per gli agenti che li hanno fermati e, dopo un controllo, accompagnati in centrale. I due, italiani intorno ai trent’anni, sono risultati dei pregiudicati con numerosi precedenti per furto e rapina. I sospettati hanno dichiarato di aver viaggiato per 700 chilometri e di essere lì per aiutare.
Tra le segnalazioni più recenti, casi di truffa che vanno, se possibile, oltre il classico sciacallaggio. A Tolentino ci sono delle persone che si presentano presso le abitazioni dei privati, anche non danneggiate. Dicono di dover effettuare sopralluoghi e rilasciare permessi e poi chiedono soldi alle vittime. 
Al lavoro contro gli sciacalli ci sono 80 poliziotti di Roma e delle Marche, più 17 agenti di Perugia. Poi le squadre dei carabinieri impegnate dal primo giorno ad accompagnare i proprietari delle case terremotate che vogliono andare a riprendere oggetti di valore e a mettere in sicurezza le abitazioni.
Come era già successo mercoledì quando è stato fermato un sospetto che trascinava un trolley tra le case abbandonate, le forze dell’ordine hanno dovuto difendere i presunti sciacalli dagli abitanti della zona che iniziavano ad inveire. Sono molti i terremotati che hanno deciso di restare a dormire vicino alle abitazioni per paura dei furti. Le cronache hanno parlato di Alberto, anziano che voleva passare la notte in una piazza di Amatrice armato di fucile. Un classico dello sciacallaggio sono i furti nelle aziende. È di ieri la notizia che i giovani agricoltori si sono mobilitati e, oltre a prestare aiuto e a soccorso alle aziende in difficoltà dopo il terremoto, hanno iniziato a organizzare ronde serali nelle campagne. Salvatore Paci, 33 anni, allevatore di Arquata del Tronto, ogni mattina gira con il camion nelle zone colpite dal terremoto per cercare di ritirare il latte munto nelle aziende delle aree più impervie, per evitare il rischio che vada buttato, il pomeriggio fornisce il proprio sostegno alle attività di soccorso messe in campo dalla Protezione Civile e la sera partecipa alle ronde anti- sciacalli con altri ragazzi. 
La maggior parte delle segnalazioni delle ultime ore le hanno fatte direttamente le vittime. Un anziano ha lasciato entrare nella sua casa due persone vestite con la pettorina arancione dei soccorsi. Gli avevano detto che dovevano fare dei controlli, ma hanno portato via da casa gli oggetti di valore. Ieri circolava la notizia di persone che cercavano di entrare nelle case dei terremotati spacciandosi per giornalisti. In alcuni casi i ladri hanno mostrato false tessere di riconoscimento ai ladri. 
Per ora nessuna segnalazioni di truffe sulle raccolte di fondi per i terremotati, ma si moltiplicano gli inviti a tenere alta l’attenzione. 
Nei giorni scorsi Vita, il magazine del volontariato ha lanciato l’allarme. Sono già un migliaio le raccolte di fondi attive. C’è un precedente negativo con il terremoto di San Giuliano di Puglia, con un inchiesta della magistratura su fondi raccolti e mai arrivati ai famigliari dei bambini morti nel crollo della scuola. 
Vita ha ricordato il vademecum per la buona raccolta di fondi del Forum del terzo settore. Le associazioni non profit che si attivano, devono dare garanzia di trasparenza e rendicontazione, l’accessibilità a tutte le informazione per i donatori. Al termine della raccolta si deve comunicare l’entità dei proventi raccolti sfruttando tutti i canali di comunicazione possibili.