Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  agosto 26 Venerdì calendario

Gli sciacalli che si aggirano tra le macerie. Ieri un arresto

AMATRICE Sfidano le scosse e i muri pericolanti. E qualche volta arrivano da lontano solo per cercare nelle case in rovina. Ieri c’è stato il primo arresto di uno sciacallo, ma tutto lascia pensare che la sfida sia solo all’inizio. Anche perché alcuni residenti hanno raccontato tentativi di effrazione o di porte sfondate anche dove era poi impossibile arrivare a prendere oggetti di valore.
IN TRENO DA NAPOLI
L’uomo fermato ieri è un pregiudicato di Napoli e ha 44 anni. I carabinieri del comando provinciale di Rieti l’hanno trovato nella frazione di Retrosi, non lontano da Amatrice. Retrosi è una delle frazioni più distrutte dal sisma. Piccola, arroccata dietro alla cittadina, già ieri mattina sembrava una città fantasma. La pattuglia in servizio proveniente da Leonessa ha trovato l’uomo mentre cercava di forzare una porta con un cacciavite. Quando i militari l’hanno fermato è prima scappato e poi ha cercato di divincolarsi ferendo un militare col cacciavite. In tasca aveva un biglietto ferroviario da Napoli a Roma datato 24 agosto, il giorno del terremoto. Quando si sono mossi i volontari, si è precipitato anche lui.
I PATTUGLIAMENTI
Carabinieri e Polizia di Stato hanno organizzato il pattugliamento più dettagliato possibile: quasi cento uomini sono dislocati nella provincia di Ascoli e altrettanti in quella di Rieti, che comprende Amatrice, per i Carabinieri. Trenta e cinquanta sono quelli messi al lavoro dall’Anticrimine della Polizia. Girano attorno ad Amatrice, Arquata, Pescara del Tronto, Accumoli, notte e giorno. «Controlliamo chiunque passi nelle strade, specie di notte dice Laura Pratesi che coordina il servizio anti crimine della provincia di Ascoli -. Ognuno, per venire qui deve avere qualche ragione specifica e il fatto di fare anticrimine ogni giorno ci da forse la possibilità di individuare immediatamente le situazioni poco chiare. L’esperienza dell’Aquila aggiunge mi fa dire però che gli sciacalli si fanno vivi soprattutto dopo qualche giorno, quando la situazione è più tranquilla. Per questo sarà importante mantenere il presidio».
«Il problema principale è controllare tutte le frazioni contemporaneamente spiega il maggiore Luigi Dellegrazie comandante del Reparto operativo di Ascoli Piceno – solo nella zona di Arquata ce ne sono una quarantina, altrettante a Pescara del Tronto. Devo dire però che abbiamo avuto rinforzi consistenti. Solo per la zona marchigiana abbiamo avuto trenta persone da Friuli e 70 da Bari e so che ad Amatrice si è agito nello stesso modo. Sommati ai trenta in servizio sono cento per fronte un numero che ci permette di far ruotare molti uomini per turno».
TERRITORIO VASTO
Eppure qualcuno nelle maglie dei controlli riesce a passare, anche perché il territorio è vasto e le frazioni sembrano infinite. Fabrizio Grillotti, di Amatrice, ieri mattina ha trovato la porta di casa sfondata. La sua parte di villetta è rimasta in piedi, quella dei vicini è crollata ed è da quel crollo che qualcuno ha provato ad entrare: «Avevo un bel negozio di fiori in pieno centro e ho perso tutto. Eppure, questo tentativo di furto mi fa persino più male. Non sono riusciti a prendere nulla perché le cose più in vista erano distrutte, ma so di tanti, specie in centro che hanno perso tutto». Qualcuno, specie ad Amatrice, si rifiuta di lasciare la casa senza controlli: «Non me ne vado finché non riesco a rientrare dice il signor Giorgio ci ho provato prima ma c’è stata un’altra scossa e sono dovuto uscire. Ma finché non ci riesco da qui non mi muovo, in casa c’è tutto quello che ho».