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 2016  agosto 25 Giovedì calendario

L’altra holding di casa Agnelli

Una piccola Ifil, con investimenti nelle assicurazioni, nei grandi magazzini, nell’immobiliare nell’energia e che ha chiuso il 2015 con 4,05 milioni di utili. Questo il bilancio di Lamse, la holding controllata al 50% ciascuno da Andrea e Anna Agnelli, che ha scelto di non distribuire cedole ai soci, ma di reinvestire tutti i proventi realizzati. Lo scorso esercizio è stato record, grazie alla vendita delle quote dei fondi Bluegem, che ha generato 4,3 milioni di plusvalenze, e alla cessione per 9 milioni di un immobile alla Coima di Manfredi Catella, i cui effetti sul conto economico si vedranno nel 2016, ma che intanto ha alleggerito lo stato patrimoniale di 6,9 milioni di passività. La holding guidata da Francesco Roncaglio nel 2014 aveva infatti rilevato un immobile in Milano, che nel frattempo è stato ristrutturato e affittato al colosso svizzero Ubs, per poi venderlo a fine 2015 a Catella con una plusvalenza al lordo delle tasse, di 1,5 milioni che si vedrà nel bilancio 2016.
Meno felice è stato invece l’investimento nell’editoriale torinese Add fondata da Michele Dalai, di cui Lamse ha ceduto l’ultima partecipazione al nuovo socio Sirius, e che ha comportato una minusvalenza di 130mila euro. Al di là delle dismissioni del portafoglio, tra gli investimenti industriali si registra un calo dei grandi magazzini Liberty (partecipata al 4,5%) i cui utili 2015 sono più che dimezzati a 3,9 milioni di sterline (mentre è salito il capitale investito netto da 168 a 172 milioni di sterline), ma crescono quelli della stamperia Olonia (di cui Lamse ha il 15% direttamente ed è socia indirettamente attraverso Liberty). Il fatturato della stamperia varesina è destinato a crescere anche perché Liberty – che oggi realizza in Italia solo un 20% dei suoi famosi tessuti- progressivamente trasferirà alla controllata Olonia buona parte della sua produzione.
Nel 2016 invece, Lamse si è dedicata sopratutto al fondo del risparmio energetico Fiee, il cui closing è atteso a fine anno e che dovrebbe raccogliere 150 milioni, di cui 25 erogati dalla Bei. Lamse insieme all’ex ad dell’Enel Fulvio Conti e all’ex manager di Mediobanca Maurizio Cereda, partecipa anche alla sgr guidata da Andrea Marano e Raffaele Mellone, che punta a investire in progetti di efficienza energetica sia nel settore pubblico che per le pmi. Nel 2017 invece la holding dovrà decidere se esercitare l’opzione per raddoppiare la sua quota in Nobis (di cui oggi ha il 5%), gruppo assicurativo nel ramo danni, che sta completando la fusione con Filo diretto. Detto questo Lamse è alla ricerca di nuovi quote di minoranza di aziende italiane per investire i 10,7 milioni di liquidità che ha in cassa, con un occhio di riguardo al settore alimentare e della ristorazione.
Già in passato Andrea Agnelli aveva provato, senza successo, ad acquistare una quota delle gelaterie di Grom – poi venduta a Unilever – e chissà che il prossimo anno non capiti l’occasione giusta.