Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  agosto 25 Giovedì calendario

Ritratto di Titti Postiglione, la donna delle emergenze

È mattina presto quando il Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio lascia il quartier generale di Roma per raggiungere le zone colpite dal sisma. Le redini del tavolo di coordinamento con le forze dell’ordine e gli altri corpi dello stato vengono passate nelle mani di Immacolata Postiglione, direttrice dell’ufficio Emergenze, chiamata a guidare le operazioni di soccorso nel centro Italia, tra Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio. È lei, nel giorno più importante in cui gestire la crisi, il volto nuovo della Protezione civile.
Nata a Salerno, 45 anni, da tutti chiamata Titti, un dottorato di ricerca in geofisica e vulcanologia all’Università Federico II di Napoli e il suo apporto alla Protezione civile italiana che inizia nel 2002. È così che si trova in pochi anni a dover gestire situazioni legate soprattutto ai terremoti, come quello dell’Aquila del 2009 e quello in Emilia del 2012. È questa esperienza alle spalle che le permette di individuare i problemi da risolvere con maggiore urgenza. Il pragmatismo traspare dalle risposte che fornisce già dal primo briefing con la stampa, che arriva alle 11:30. Viene affiancata dal prefetto Guido Frattasi, capodipartimento dei vigili del fuoco, ma è lei a fornire il numero delle vittime, che cresce di ora in ora, e a spiegare con precisione l’organizzazione della macchina dei soccorsi. È la schiettezza, dietro alla quale c’è una grande preparazione, che le permette di affrontare con precisione il punto sullo stato dell’emergenza, ma anche di smentire con forza e senza formalismi l’esistenza di una «emergenza sangue» nelle ore successive alle scosse.
Intanto, le conferenze stampa si susseguono nel corso della giornata. L’ultima inizia quando fuori è già buio, ritardata dalla videoconferenza avuta con il capo della Protezione civile Curcio e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, insieme in visita nei luoghi del sisma. Lei, da Roma, continuerà ad essere operativa al tavolo di coordinamento per tutta la notte, promette. «E non bevo neanche caffè», confida, «ma in qualche modo farò». Fino a quel momento, parlando di vittime, soccorsi, mille difficoltà incontrate e superate, il volto di Titti Postiglione aveva lasciato trasparire solo una umana stanchezza. Non riesce però a mascherare il dolore, quando conferma che la collega Tiziana Lo Porti, in vacanza con la famiglia ad Amatrice, è tra le vittime accertate. Affretta il passo. «Devo tornare al lavoro».