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 2016  luglio 29 Venerdì calendario

Quando Aurelio disse a Gonzalo: «Sei grasso»

C’eravamo tanto amati. Il remake in salsa calcistica del capolavoro di Ettore Scola è interpretato da Aurelio De Laurentiis e Gonzalo Higuain. La rottura è totale. L’attaccante argentino ha interrotto la consegna del silenzio e ha assestato un gancio preciso al presidente che lo acquistò dal Real Madrid per 37 milioni di euro. Era l’estate del 2013 e i presupposti per un matrimonio felice c’erano tutti. Ma il divorzio si è consumato all’improvviso con il sì alla Juventus del bomber argentino che ieri ha scaricato tutte le colpe sul patron azzurro.
Il Napoli, in fin dei conti, se lo aspettava. Il discorso del Pipita non si discosta più di tanto dal copione già costruito dal fratello Nicolas che ha dato il via libera allo strappo. L’exit strategy degli Higuain, secondo il Napoli, è abbastanza chiara: tentare di salvare la faccia con il pubblico e addebitare i motivi della rottura a De Laurentiis che, dal canto suo, non ha gradito il tradimento dell’attaccante. Il “rubentino” con cui l’ha apostrofato l’altro giorno è la perfetta cartina di tornasole di un divorzio doloroso e senza alcuna possibilità di riconciliazione. Higuain non ha digerito l’etichetta di core ’ngrato 2.0 e ha messo in piazza tutto il suo rancore. «Non potevo restare un minuto di più con De Laurentiis. Saluto Sarri, i compagni di squadra ma non lui. Del resto non avevamo un rapporto».
Per Higuain si è definitivamente compromesso a febbraio. De Laurentiis lo definì grasso («ha un mattone di un chilo e mezzo da smaltire»), quando il meccanismo perfetto del Napoli cominciò ad incepparsi: la sconfitta dello Stadium contro la Juventus e il pareggio con il Milan rappresentarono un serio colpo alle ambizioni tricolori dell’orchestra di Sarri. Higuain era reduce da un filotto di 24 reti in altrettante partite e non pensava di meritare le critiche dopo un digiuno di appena due gare. L’altro capo d’accusa riguarda le ambizioni di un progetto non sufficientemente prestigioso per trasformare il Napoli in una seria candidata al titolo. Higuain sperava in una crescita diversa, da qui la precisa volontà di andarsene. La versione del Pipita fa ovviamente discutere: secondo i suoi ex tifosi è stata costruita ad arte per giustificare un voltafaccia clamoroso, ma alcuni concetti, a dire il vero, hanno fatto breccia nel partito dei delusi, preoccupato da un mercato che non asseconda le ambizioni tricolori del Napoli. L’acquisto di Milik – il bomber polacco dell’Ajax è atteso oggi nel ritiro a Dimaro per conoscere l’allenatore e i nuovi compagni – e il rinnovo di Hamsik di oggi fino al 2020 non bastano da soli a raccogliere un’eredità così pesante. Servono altri colpi (ma l’Inter non molla Icardi). Solo così De Laurentiis può smentire Higuain.