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 2016  luglio 29 Venerdì calendario

Forza Italia, il partito con 99 milioni di debito

Prima ancora di pensare al futuro, Stefano Parisi è stato chiamato per rimettere ordine al presente. A partire dai conti che, secondo l’ultimo bilancio di Forza Italia approvato il 14 giugno – proprio il giorno dell’intervento al cuore di Silvio Berlusconi – continua ad essere in rosso. Dai dati della relazione emerge che il partito azzurro ha un debito che sfiora i 100 milioni di euro. In particolare si è passati dai 95,430 milioni del 2014 ai 98,976 nel 2015, per un’ulteriore perdita di circa 3,6 milioni di euro.
Chi lamenta «decisioni dall’alto» dovrebbe tenere a mente che se Fi sopravvive è solo grazie agli esborsi di Berlusconi che si è accollato tutti i debiti del partito. Come si legge nella relazione dell’ex tesoriera Maria Rosaria Rossi, il Cavaliere è divenuto l’unico creditore di Fi, pagando di tasca propria oltre 90 milioni di euro (l’ultimo versamento di circa 44 milioni risale ai primi mesi dello scorso anno) in qualità di fideiussore, consentendo così al movimento azzurro di non avere più alcun debito verso le banche. Non solo. L’intera famiglia dell’ex premier continua a foraggiare il partito con assegni da 100mila euro ciascuno, così come hanno fatto anche Fedele Confalonieri e Bruno Ermolli.
La situazione tuttavia rimane più che preoccupante. Nonostante i tagli esercitati nel corso dell’ultimo biennio il rosso continua infatti a crescere. Tutti i dipendenti sono stati licenziati (attualmente risultano assunte solo due persone). È stata anche chiusa la sede nazionale di Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma, della quale è stata conservata solo la parte degli ex uffici amministrativi (circa 200 mq) che ora ospiteranno, oltre a Stefano Parisi, il nuovo tesoriere del partito, il senatore Alfredo Messina che è anche vicepresidente di Mediolanum, il responsabile dell’organizzazione, Gregorio Fontana, e Sestino Giacomoni, segretario della conferenza dei coordinatori regionali.
La spending review sarà quindi inevitabilmente rafforzata. Nei primi giorni della prossima settimana, Parisi incontrerà separatamente tutti i 20 coordinatori regionali forzisti. Sarà l’occasione per farsi un’idea della rete territoriale e anche per promuovere le prime iniziative. In prospettiva si pensa di garantire maggiore responsabilità e autonomia finanziaria ai coordinatori che, va ricordato, in Fi sono nominati direttamente da Berlusconi. Ogni coordinatore sarà responsabile della riscossione del contributo che ciascun parlamentare o consigliere eletto nella Regione dovrebbe versare al partito e che invece è in gran parte evaso. Una inadempienza che dopo i limiti imposti dalla nuova disciplina sul finanziamento pubblico (e privato) dei partiti non è più sopportabile per le casse ormai vuote di Fi, come si è visto anche in occasione dell’ultima campagna elettorale per le amministrative.