MilanoFinanza, 28 luglio 2016
Guida completa agli stress test
Gli esiti degli stress test saranno diffusi domani sera alle 22 dall’Eba, l’autorità bancaria europea. Ecco le caratteristiche principali dell’esame e le possibili conseguenze per le banche, anche sulla base degli ultimi chiarimenti Bce.
1) Cosa sono gli stress test?
Si tratta di una prova per misurare come cambia il capitale di una banca (si considera quello a fine 2015) nei prossimi tre anni nello scenario base e in uno scenario avverso (ovvero con una situazione economica e finanziaria molto peggiore di quella attesa).
2) Quali banche partecipano all’esame? Quali saranno le comunicazioni di venerdì?
La prova dell’Eba riguarda le maggiori 51 banche europee che pesano per il 70% del settore. Tra queste, ci sono cinque italiane (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi Banca, Banco Popolare ). I risultati di questi istituti saranno comunicati domani alle 22. Separatamente la Bce ha condotto uno stress test su altre 56 banche sotto la sua diretta supervisione, usando la stessa metodologia: i dati relativi a queste banche non saranno pubblicati da Francoforte. Gli istituti potranno comunicarli se vorranno. Secondo quanto risulta, per il momento Consob non sarebbe orientata a obbligare queste banche a fare comunicazioni legate agli stress test, poiché gli esami sono valutazioni preliminari in vista della definizione dei requisiti di secondo pilastro (noti con l’acronimo Srep). La commissione di controllo sarebbe invece propensa a confermare la linea per cui vanno comunicati gli esiti degli Srep, dato che questi ultimi possono innescare eventuali azioni sul capitale. Riassumendo: i dati delle prime cinque banche italiane saranno pubblici e comunicati dall’Eba; le altre banche, valutate solo dalla Bce, potranno decidere se diffondere i risultati o no.
3) C’è una soglia da superare negli stress test?
La principale novità degli ultimi stress test, rispetto a quelli degli anni passati, è l’assenza di una soglia minima di capitale da superare. Per questo motivo nessuna banca potrà essere bocciata.
4) Quindi non ci sarà alcuna azione di vigilanza legata alla prova?
Non ci sarà alcuna richiesta di capitale automatica, ma gli esiti del test saranno utilizzati dalla Bce per fissare a fine anno i requisiti di secondo pilastro. Gli stress test saranno un «input cruciale» per gli Srep, anche se non l’unico elemento considerato nelle procedure di supervisione.
5) In quale modo i risultati degli stress test confluiranno negli Srep?
Per rispondere a questa domanda, bisogna innanzitutto ricordare il nuovo approccio della Bce sui requisiti di secondo pilastro. Dal 2016 gli Srep saranno suddivisi in due parti: un requisito di capitale vero e proprio (la cui violazione produce conseguenze legali per le banche) e una guidance non vincolante (anche se la Bce si aspetta che gli istituti la rispettino).
Gli esiti quantitativi degli stress test saranno considerati nella guidance: in particolare la Bce considererà l’andamento della banca nello scenario avverso rispetto a un benchmark del 5,5% di capitale (più il buffer patrimoniale per le banche sistemiche globali note come G-Sib). Questo elemento, secondo quanto chiarito dalla Bce, sarà valutato assieme ad altri fattori come il profilo di rischio della banca, anche in base alle mosse strategiche dopo fine 2015. Di conseguenza, «i risultati degli stress test finiranno nella guidance in un modo non meccanicistico», ha puntualizzato Bce. Alcune evenienze di tipo qualitativo (non precisate da Francoforte) potrebbero avere impatto anche sul requisito vero e proprio dello Srep.
6) Cosa succede se il capitale di una banca nello stress test finisce sotto i requisiti Srep del 2015?
In questa circostanza «sarebbe sbagliato dedurre che una banca debba subito raccogliere capitale», ha chiarito Bce.
7) Nel complesso ci sarà un aumento dei requisiti di capitale? Quali saranno le conseguenze per le soglie minime che le banche devono raggiungere per poter distribuire cedole e bonus senza vincoli, secondo la disciplina del Maximum Distributable Amount (Mda)?
Francoforte ha detto nelle scorse settimane che il livello degli Srep fissato nel 2015 è soddisfacente e a parità di condizioni non sarà aumentato quest’anno. Perciò «non si prevede che gli stress test aumentino la domanda di capitale complessiva», ha precisato Bce. I requisiti veri e propri (di primo e secondo pilastro) saranno ridotti, dato che parte degli Srep sarà considerata come guidance e non più come requisito vincolante. Per lo stesso motivo è ora più bassa la soglia valida ai fini Mda (si veda grafico a pagina 4): per le banche quindi sarà più semplice arrivare al livello che consente di non avere restrizioni su cedole e bonus. Nei mesi scorsi l’orientamento più restrittivo adottato da Eba e Bce aveva mandato in tilt il mercato dei titoli Additional tier 1, per i quali il pagamento delle cedole può essere annullato. Ora però è stato scelto un approccio più morbido.
8) Cosa prevede la metodologia e chi l’ha decisa?
Lo scenario base si fonda sulle previsioni economiche della Commissione Ue. Lo scenario avverso invece è stato definito dall’European Systemic Risk Board (Esrb): in questo caso, si ipotizza una deviazione del pil Ue rispetto allo scenario base del 3,1% nel 2016, del 6,3% nel 2017 e del 7,1% nel 2018. Nel dettaglio, si immagina che il pil europeo scenda dell’1,2% nel 2016, dell’1,3% nel 2017 e salga dello 0,7% nel 2018. Per l’Italia i dati del pil sono -0,4% (2016), -1,1% (2017) e 0% (2018). Nello scenario avverso si considerano altri eventi negativi su tassi, liquidità, mercati azionari, settore immobiliare e anche sui titoli di Stato.
9) Viene considerato l’impatto della Brexit?
No. Tuttavia le ipotesi macroeconomiche dello scenario avverso sono più severe rispetto a quelle attese dagli economisti anche dopo la Brexit.
10) Quali sono i possibili limiti della metodologia?
I principali dubbi riguardano l’utilizzo di bilanci statici a fine 2015. Non sono quindi considerate manovre di adeguamento delle banche. La stessa Bce ha riconosciuto questo aspetto. Inoltre, come ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, i test «mostrano generalmente un impatto più pronunciato laddove, come da noi, l’economia esce da una lunga e severa recessione». Molti in Italia temono anche un approccio dell’Eba più severo verso le banche commerciali che fanno prestiti e hanno titoli di Stato e invece meno stringente verso quelle che detengono titoli illiquidi e derivati.
11) Quali dati saranno comunicati dall’Eba?
Sul sito dell’autorità europea è stato pubblicato il template con i dati che saranno diffusi per ogni banca. Nella scheda riassuntiva ci saranno, tra gli altri, i valori del Common equity tier 1 (attuale e fully loaded) a fine 2015 e a fine 2018 nello scenario base e avverso.
12) Questo stress test è più severo dei precedenti?
Lo stress test Eba/Bce del 2014 era molto diverso: era accompagnato da un’asset quality review e aveva soglie minime da raggiungere. Allora lo scopo primario era individuare deficit di capitale, mentre adesso si valutano soprattutto le vulnerabilità rimaste. Lo scenario avverso quest’anno è comunque considerato più severo di quello del 2014.
13) Quali risultati si attendono per le banche italiane?
L’attenzione è puntata su Mps, che sarà il caso più problematico. Eventuali deficit di capitale emersi negli stress test, secondo la direttiva Brrd, possono essere colmati anche con ricapitalizzioni pubbliche, soggette però al burden sharing degli investitori subordinati (la Commissione Ue potrebbe concedere rimborsi per quelli retail). In ogni caso Mps sta studiando soluzioni di mercato, senza interventi dello Stato, che quindi non farebbero scattare il burden sharing. Le altre quattro banche non dovrebbero avere sorprese dagli esami. Da tempo si parla di un possibile aumento di capitale di Unicredit, che ha un livello di patrimonio vicino alle richieste Srep dell’anno scorso. Intesa è molto al di sopra dei livelli minimi chiesti da Bce e anche Ubi e Banco Popolare sono in una situazione di tranquillità. Sarà da valutare invece la posizione di banche estere molto esposte all’attività finanziaria speculativa.