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 2016  luglio 28 Giovedì calendario

A Milano c’è un picchiatore seriale che prima chiede informazioni ai passanti e poi sferra pugni

«Ero solo, camminavo in via Prina. Nella direzione opposta veniva un ragazzo, mi ha fermato e, in un inglese perfetto, mi ha chiesto dove fosse il Castello Sforzesco. Era normalissimo, bermuda e camicia, molto tranquillo: per questo non mi sono messo in alcun modo sulla difensiva. Gli ho detto di girare a sinistra. Lui, e m’è sembrato strano, mi ha contestato: “Ma un’altra persona mi ha detto destra, mi stai prendendo in giro”. Io ho semplicemente ribadito la direzione corretta. A quel punto mi si è scatenato addosso, con una violenza feroce. E del tutto inaspettata». Sono le 16 dello scorso 9 luglio: a raccontare la scena è un ragazzo, 30 anni, raggiunto ieri al telefono dal Corriere (preferisce non comparire con il suo nome). È la vittima della prima aggressione. Oggi, sulle scrivanie dell’Ufficio prevenzione generale della questura di Milano, sopra quella denuncia se ne sono accumulate altre nove.
In tutto fanno 10 aggressioni in 19 giorni: tutte identiche, in strada, contro uomini sui 25-35 anni. Vittime casuali, agganciate dallo stesso uomo e con la stessa scusa, una richiesta di informazioni in inglese. L’ultimo agguato è di ieri alle 14, in corso Lodi. Una serialità che alimenta un sospetto: quel tizio, piuttosto giovane, corporatura media, biondo-castano (le descrizioni di tutte le vittime combaciano alla perfezione), sta attraversando in lungo e in largo la città in un folle «knockout game», il balordo «gioco» delle aggressioni casuali in strada diffuso qualche anno fa negli Stati Uniti.
I poliziotti delle Volanti di Milano, guidati da Maria Josè Falcicchia, stanno esaminando in ogni dettaglio l’intera catena degli agguati per cercare la traccia che possa portare all’arresto. Potrebbe trattarsi davvero di un anglosassone, o di un uomo del Nord Europa che parla molto bene inglese. Di solito nel «knockout game» c’è qualcuno che riprende, per poi riversare i video in Rete, mentre l’aggressore di Milano sembra sia solo, in preda a un istinto compulsivo. Per ora nessuna vittima ha avuto conseguenze gravi, ma il livello di violenza è alto, come racconta la prima vittima: «Ha iniziato con i primi pugni, sono riuscito a parare qualche colpo, poi sono scappato attraversando la strada. Mi ha inseguito ed è riuscito a buttarmi a terra, dove mi ha picchiato ancora con calci e pugni. Alla fine si sono avvicinati alcuni passanti. E a quel punto, è corso via».