Corriere della Sera, 27 luglio 2016
Vivendi, Mediaset e non solo. La calda estate della finanza
Quella che pareva essere un’alleanza importante per creare nel mondo dei media e dei contenuti tra Vivendi e mediaset, un gruppo di caratura europea e mondiale si sta tramutando in una battaglia finanziaria d’estate. La notizia della rinuncia da parte di Vincent Bolloré ad acquistare la pay tv di Mediaset, Premium, è arrivata sui mercati, già poco tranquilli, come una doccia fredda. La reazione di Marco Giordani (capo della finanza di Mediaset) messo di fronte allo strappo francese che avrebbe portato anche a uno scambio di partecipazioni, ha fatto capire la posta in gioco. «Siamo allibiti: non onorare un contratto vincolante firmato rappresenta un fatto sconcertante per un gruppo come Vivendi. A meno che si tratti di un disegno preordinato fin dall’inizio: altro che progetti industriali insieme, il vero obiettivo era puntare al controllo di Mediaset». E in effetti la proposta di Vivendi era quella di un aumento di capitale riservato ai francesi per arrivare al 15% del Biscione. Sfruttando una sorta di debolezza del sistema italiano evidentemente Parigi, azionista di riferimento di Telecom, ha pensato di proseguire la sua marcia con Mediaset.La vicenda è alle prime battute. Non è ancora chiaro se si tratterà di una battaglia all’ultima azione per conquistare posizioni di forza. O se invece sono tentativi per testare il terreno per future più ambiziose operazione. Di sicuro il sistema finanziario e industriale italiano sta vivendo uno dei momenti più drammatici della sua storia. Mettendo in fila solo gli avvenimenti delle ultime 48 ore, tra la scelta del gruppo Agnelli di posizionare il cuore delle holding in Olanda, il lavorio per trovare una soluzione a Mps, la rivoluzione in una delle maggiori banche europee, Unicredit, per l’Italia questa del 2016 sarà un estate da ricordare. Nel bene o nel male dipenderà dai protagonisti che la stanno animando.