Libero, 26 luglio 2016
Cari avvocati, smettetela di lagnarvi
Erdogan è fregato: gli avvocati della Camera Penale di Milano hanno indetto una manifestazione davanti al Consolato della Turchia – domani sera – e sfileranno in toga e soprattutto leggeranno importanti comunicati che sposteranno gli equilibri geopolitici, ne siamo certi. Eh no, amici avvocati, non dite che sfottervi, ora, significa fare del disfattismo, e che la vostra mobilitazione è sempre meglio che niente: abbiamo sempre criticato la magistratura per il suo interventismo debordante (anche su temi che niente spartiscono con la giustizia) e ora è il vostro turno, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore vi andrebbe detto che il regime, se proprio volete manifestare, ce l’avete lì da lustri: si chiama Palazzo di Giustizia di Milano, e fanno un sacco di arresti anche lì. Dai tempi di Mani pulite vi sento lagnarvi, raccontare i soprusi e le storture più oscene, roba da prima pagina: poi mediamente sparite, e questo non si può scrivere, quest’altro neppure, e domani sera sono a cena col giudice, e poi non lavoro più, roba così, come se il rito ambrosiano fosse un mistero della fede, un postulato immutabile, un granducato irredimibile: tanto vale occuparsi di Ankara. Questa rubrica è breve, perdonate se non operiamo i dovuti distinguo: ma, come dire, restate sul pezzo, grazie. Per il resto, sul Ticino fanno ottime gite in battello. Portate il costume.