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 2016  luglio 25 Lunedì calendario

C’è stata una prima sentenza nella battaglia legale tra Mogol e la vedova di Lucio Battisti

La lunga battaglia legale tra Mogol e la vedova di Lucio Battisti è arrivata alla prima sentenza: venerdì scorso, ma la notizia si è appresa soltanto ieri, il Tribunale civile di Milano ha dichiarato la società “Acqua Azzurra edizioni musicali”, di cui Grazia Letizia Veronese, vedova Battisti, è amministratore unico, “inadempiente” nei confronti di Giulio Rapetti in arte Mogol, riconoscendogli i danni per due milioni e 651 mila euro. Mogol aveva chiesto 8 milioni di euro, ma considera questa prima sentenza come «una vittoria da cui partire per ulteriori riconoscimenti» ci dice al telefono dal Cet di Toscolano. «Il fatto importante è che il giudice abbia condannato l’ostracismo opposto dalla vedova a qualsiasi utilizzo, promozione e celebrazione dei brani che io e Lucio abbiamo scritto insieme. Un danno enorme, perché se i giovani non possono ascoltare non possono conoscere e, dunque, un patrimonio musicale va perduto».
Nel pomeriggio di ieri la notizia era stata diffusa con una lettura esattamente speculare e opposta, secondo la quale ad uscire battuto dalla sentenza sarebbe stato lo stesso Mogol, che nel 2012 intraprese la causa: “Il tribunale di Milano respinge la causa Mogol contro vedova Battisti”, scrivevano le agenzie di stampa. L’avvocato di Mogol, Maria Grazia Maxia, commenta: «Tutto sbagliato, sto passando la serata a rettificare questa notizia falsa, noi avevamo chiesto l’estensione della responsabilità anche alla vedova per aggredire il suo patrimonio ma il giudice ha condannato invece solo la società Acqua Azzurra e non la vedova. Di qui a dire che chi ha perso saremmo noi ce ne corre: siamo soddisfatti perché nella sentenza il Tribunale ha ritenuto illegittimo l’esercizio del diritto morale d’autore invocato dalla moglie di Lucio Battisti per opporsi alle proposte di sincronizzazione in spot pubblicitari e colonne sonore di film del repertorio Mogol- Battisti. Questa sentenza è l’affer-mazione di un principio, poi tutto il resto lo vedremo nelle cause che seguiranno».
Mogol sottolinea che «la nostra causa è partita nei confronti dell’Acqua azzurra, in cui io sono al 9%, Universal al 38 e lei ha la maggioranza, ma anche nei confronti della vedova, hanno condannato solo la prima. Lei si è sempre opposta a tutto, pubblicità, cinema e anche feste popolari. Ha sempre cercato di soffocare la voce di Lucio, che in assenza di comunicazione ha perso valore. La causa l’ho vinta io, la sentenza è già esecutiva. Loro vogliono equivocare e annunciano ricorso. Ma la cosa non si ferma qui».