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 2016  luglio 25 Lunedì calendario

Hansen, l’uomo dei quindici giri di fila

Non ha vinto il Tour, anzi nella Grande Boucle non ha mai centrato neanche una tappa in 7 partecipazioni. Nè ha mai conquistato la maglia verde, bianca o a pois. Eppure Adam Hansen, 35enne corridore australiano di Southport, ieri ha aggiornato uno straordinario record, già suo: 15 grandi giri – cioè Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna – disputati consecutivamente, senza soluzione di continuità. Davvero un’impresa nel ciclismo moderno, dove i corridori privilegiano poche gare, trascurando tutte le altre. Non a caso per trovare il precedente leader di questa speciale classifica bisogna risalire al 1958, quando lo spagnolo Bernardo Ruiz arrivò a dodici grandi giri di fila.
Giro, Tour e Vuelta
E pensare che Hansen cominciò relativamente tardi a pedalare, anche perché fin da piccolo iniziò a girare il mondo con la sua famiglia, vivendo anche a Hong Kong e Taiwan. Il suo cognome ha origini danesi come il nonno, che emigrò giovanissimo in Australia per cercare fortuna. Nelle sue vene scorre però anche sangue italiano: sua madre viene da Fossano, provincia di Cuneo. A 12 anni vendeva giornali in strada come strillone, poi ha fatto l’agricoltore, quindi è diventato programmatore elettronico e poi agente immobiliare. Senza però mai trascurare lo sport: prima nuoto, surf e basket, poi rugby e infine triathlon. «Ma in bici andavo un po’ piano, così mi dedicai di più al ciclismo» fino a diventare professionista e arrivare quest’anno alla 10ª stagione nella massima categoria. Oltreché ottimo gregario nella Lotto Soudal (ieri ha contribuito al successo di Greipel), ama occuparsi personalmente della propria bici, con soluzione anche ardite:«Ho un gran dislivello tra sella e manubrio, più stretto del normale. Gli attacchi delle mie scarpette sui pedali sono il più indietro possibile e i meccanici della mia squadra inorridiscono, ma il ciclismo cambia e si evolve continuamente». Anche nelle metodologie di allenamento Hansen canta fuori dal coro: «Cammino molto in montagna, d’inverno faccio sci di fondo anche con scatti e ripetute, meno mi alleno in bici e più mi viene voglia di faticare in gara. L’allenamento deve essere anche divertimento, se no ti ritiri prima del tempo».
Niente tv, poca carne
Sui generis anche nella vita privata: non ha la tv in casa, a tavola ha abolito latte e latticini, mangia pochissima carne, tanta insalata e molti semi. Nel tempo libero, poi, Hansen diventa un piccolo genio dell’informatica tanto che ha appena realizzato per il Cpa (sindacato mondiale dei corridori) un nuovo software che permette ai ciclisti professionisti di dialogare online tra loro e con gli enti competenti in tema di antidoping e gestione delle gare. «La salita più bella? Facile, il Mortirolo perché ti fa tremare». Da qualche anno vive a Frydlant nad Ostravici, Repubblica Ceca, dove ha anche un’attività immobiliare, una ditta di abbigliamento (Hanseeno), un’azienda informatica, una trentina di appartamenti e due Ferrari in garage. «Ma sono solo uno sfizio, è con la bici che conosci il mondo». A quanti grandi giri consecutivi vuole arrivare? «Magari 23, il numero di Michel Jordan, il mio idolo. Scherzo, il mio record prima o poi si fermerà, ma sarà solo a causa di una caduta».