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 2016  luglio 25 Lunedì calendario

Un’altra notte di fiamme e violenza a Parigi

A Parigi c’è chi ha subito ripensato alla morte di Zyed e Bouna, il dramma dei due adolescenti che dieci anni fa scatenò tre settimane di rivolte in banlieue. Seppure in modo più contenuto la storia si è ripetuta nell’ultima settimana in Val-d’Oise, nell’hinterland parigino, diventato teatro di una sommossa contro la Gendarmerie Nationale in seguito alla morte di un ragazzo durante il fermo per sospetta estorsione. Un altro fronte potenzialmente esplosivo di cui la Francia già alle prese con l’allerta terrorismo e in piena polemica sulla sicurezza farebbe volentieri a meno. Ormai da cinque giorni le forze dell’ordine vanno ripetendo che Adama Traoré, questo il nome del ventiquattrenne defunto, sia stato vittima di un «malore». Hassa, una delle sorelle, è invece convinta che sia morto per «arresto cardiaco» in seguito alle botte degli agenti. Secondo la procura, l’autopsia dimostra che Adama soffriva di una «infezione molto grave» e il medico legale non ha riscontrato «tracce significative di violenza» sul corpo del giovane.
Venerdì, almeno in duemila hanno aderito a una marcia bianca pacifica per chiedere «giustizia e verità». L’avvocato della famiglia, Karim Achoui, ritiene che l’infezione non basti a spiegare «le cause della morte» di Adama. Di qui l’opposizione alla sepoltura e la richiesta di una contro-perizia e sulla salma del ragazzo. Intervistati dalle reti all news dopo la morte di Adama gli amici chiesero di poterlo vedere prima dell’autopsia, ma la richiesta non è stata esaudita. Da martedì scorso e per cinque notti consecutive nelle banlieue dell’Oise si è ripetuto il «film» del 2005, tra auto e benzinai incendiati, violenze e insulti con le forze dell’ordine. Ieri, il numero due della prefettura, Jean-Simon Mérandat, ha detto che nell’ultima notte la situazione è stata «più calma», con solo «qualche scontro», «un veicolo dato alle fiamme e qualche sparo ad aria compressa contro una volante» oltre che tre fermi. Il giorno prima i fermati erano stati dieci e quattro agenti lievemente feriti malgrado l’impressionante dispositivo di sicurezza: 265 uomini tra poliziotti e gendarmi, più 65 pompieri. Ora la speranza è che il ritorno alla calma possa essere duraturo ma la situazione resta tesa proprio come dieci anni fa, quando Zyed e Bouna, di ritorno da una partita di calcio, furono inseguiti dalla polizia e per paura si rifugiarono in una cabina della rete elettrica dove morirono folgorati. Fu l’inizio di tre settimane di rivolte incendiarie nelle banlieue di Francia.