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 2016  luglio 25 Lunedì calendario

Boschi o Boldrini, chi incontrerà prima Hillary?

Oggi comincia la Convention democratica che per la prima volta nella storia nominerà una donna candidata alla Casa Bianca, e alcune delle donne più in vista della politica italiana vengono ad omaggiarla.
Nella folta delegazione del nostro paese, di cui faranno parte anche Gianni Pittella e Francesco Rutelli, ci saranno a vario titolo la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, la presidente della Camera Laura Boldrini, l’alta rappresentante europea per la Politica estera Federica Mogherini, e la parlamentare europea Lara Comi.
L’invito al governo era stato diretto al presidente del Consiglio Renzi, che ha chiesto alla Boschi di rappresentarlo, perché il suo primo compito sarà illustrare le riforme in corso in Italia, di cui lei ha la responsabilità diretta. La Boschi poi dovrà anche coltivare i rapporti politici fra i due movimenti omologhi, cioè il Partito democratico americano e quello italiano, e cogliere l’occasione per un accreditamento importante sulla scena americana, come aveva fatto lo stesso Renzi a Charlotte nel 2012.
Boldrini è stata invitata da Nancy Pelosi, che come ex Speaker della Camera è la sua omologa fra i democratici. Oltre a rappresentare l’istituzione che presiede, si occuparà dei temi a cui aveva dedicato la sua precedente vita profssionale, cioé l’assistenza umanitaria, in una situazione di instabilità globale che rende questi aiuti sempre più essenziali per risolvere le crisi.
La Mogherini è stata invitata dalla fondazione di Madeleine Albright, che conosce da tempo, come responsabile della politica estera della UE. Dopo la Brexit, gli attacchi terroristici, le tensioni crescenti legate al fenomeno dell’immigrazione, i democratici vorranno sentire il suo parere sul futuro dell’Unione, che Clinton vuole difendere dalla disgregazione.
Lara Comi, pur venendo dall’esperienza di Forza Italia, era interessata a partecipare come parlamentare europeo alla Convention di Hillary, ed è stata invitata in questa veste.
Tutte ovviamente stanno lavorando per riuscire ad incontrare la candidata, anche se al momento non ci sono conferme.
È curioso come a Philadelphia ci sia una folta delegazione bipartisan, mentre a Cleveland era andato solo l’ambasciatore Varricchio, anche perché se Trump dovesse vincere, il prossimo anno sarà in Italia per il G7 di Taormina.