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 2016  luglio 25 Lunedì calendario

Uccidono lui e lasciano in fin di vita lei per una macchia di muffa sul terrazzo e poi scappano in bermuda e bici. È successo a Ferrara

Roberto Tosi si è accasciato subito, colpito da due spari all’addome. La compagna Raffaela Pareschi si è chinata su di lui, e anche lei è stata colpita, alle spalle. I due presunti killer sono scappati in bicicletta, come erano arrivati poco prima all’abitazione in via Ravenna, in una frazione di Ferrara, per discutere di un tubo rotto. Una vecchia lite tra inquilini e proprietari su una goccia sul terrazzo. Una storia di raccomandate e accuse su chi avrebbe dovuto pagare per la seccatura di una macchia di muffa. E invece i nervi saltano e partono i colpi di pistola, che uccidono Tosi e lasciano in fin di vita Raffaela. Mentre i due presunti killer si danno alla fuga in bermuda, in groppa alle loro bici.
Una storia inizialmente ordinaria che finisce con una caccia all’uomo a Ferrara, che ieri sera non si era ancora conclusa con un colpevole certo. Tutto comincia in un casolare in mezzo a campagna e cicale a Fossanuova San Marco, nella campagna ferrarese. Una casa divisa in due. Da una parte Roberto e Raffaela, gli inquilini, entrambi 73 anni, che hanno il problema di una perdita d’acqua sul balcone, che si sta allungando all’interno della casa. Si sono già attivati per risolvere il problema e hanno un contenzioso aperto col proprietario, che vive proprio nella seconda porzione dell’immobile: Vittorio Chiccoli, 75 anni. È proprio lui che attorno alle 9 di ieri mattina scorge tra le persiane due ragazzi arrivare in bicicletta e calzoncini corti. «Uno di loro era il fidanzato di mia nipote Sabrina» dirà più tardi agli inquirenti. Si tratta di Simone Bertocchi, 36 anni e piccoli precendenti alle spalle, accompagnato da un altro uomo, di cui però per ora restano ignoti volto e nome.
I due lasciano le bici, vanno a parlare con Tosi. Entrano in casa, escono, fanno il giro dell’abitazione, si fermano a parlare proprio sotto la terrazza. Si discute del solito tubo rotto. Ma qualcosa stavolta va storto e partono i colpi di pistola. Da una piccolo calibro, a distanza ravvicinata. Roberto Tosi cade. Chiccoli, nella casa di fianco, si spaventa: «Petardi» pensa. Come lui pensano anche altri vicini, in una casa poco lontana. E invece no. Raffaela esce di casa, si getta sul compagno urlando, ma anche lei viene raggiunta da un colpo. I due ragazzi scappano, Chiccoli si affaccia e li vede dirigersi in bicicletta verso Ferrara. A terra ci sono due persone. E subito chiama i soccorsi. Quando arriva l’ambulanza, Roberto è ancora vivo, ma muore poco dopo. La donna è invece cosciente, e viene trasportata in elicottero all’ospedale Maggiore di Bologna, dove è in rianimazione, gravissima e in pericolo di vita. A Ferrara comincia la caccia all’uomo. Bertocchi non si trova. Il domicilio ce l’avrebbe a casa della fidanzata, Sabrina Chiccoli, ma non ci vive. Sarebbe invece residente in Lombardia. Della persona che era insieme a lu si sa poco o nulla. Sul posto arriva il pm Stefano Longhi e gli uomini della scientifica. Partono le ricerche, vengono sentite Sabrina e la madre Miranda Chiapatti, che secondo alcuni testimoni si sarebbe recata anche sul luogo dell’omicidio, appena saputo della tragedia, disperata per quanto accaduto. Non è chiaro se sapessero che quella mattina il fidanzato aveva intenzione di andare da Tosi. Forse per regolare i conti. Fare la voce grossa e mettere la parola fine alla storia del tubo. Un salto in bicicletta, come si fa in campagna. Magari portandosi dietro qualcuno più grosso di lui. E per sicurezza anche una pistola. «Robi e Raffa sono due persone splendide» si legge intanto tra i commenti di chi conosceva i due anziani, in una provincia in cui tutti si conoscono, in calce alle cronache web della tragedia. «Chi si é arrogato il diritto di compiere un atto così barbaro non si rende conto dell’immenso dolore che provoca».