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 2016  luglio 01 Venerdì calendario

Antonio Conte e Joachim Loew messi a confronto

Si sono studiati per settimane, conoscono uno i segreti dell’altro, o almeno così credono. Possono decidere la sfida con una mossa. Sanno che Italia-Germania dipenderà da loro. Antonio Conte e Joachim Loew si assomigliano più di quanto pensino. Il tedesco immagina una partita a scacchi: «Il primo che commette un errore, fa le valigie».
L’INFANZIA
Joachim detto Jogi è nato a Schoenau im Schwarzwald, nella Foresta Nera, la prima cittadina a raggiungere l’indipendenza energetica dicendo no al nucleare. Suo padre costruiva forni. Cresciuto con un’educazione libera, lui e i suoi fratelli avevano il permesso di girare nudi per casa. Conte è di Lecce, suo padre Cosimino era presidente della sua prima squadra, il Lecce prese lui e Morello per 8 palloni e 200mila lire. Entrambi i ct hanno un passato da chierichetto. Oggi Loew prega prima di ogni volo (e chiede sempre il posto 1A). Conte ha al polso un rosario di Medjugorje, in quaresima rinuncia a vino, dolci e caffè. Cresciuto all’oratorio di Sant’Antonio a Fulgenzio, deve il suo nome al santo. Una volta a Verona tirò fuori l’acqua santa.
LA FAMIGLIA
Loew è sposato con Daniela, conosciuta quando lei aveva 17 anni. Non hanno figli, vivono a Schoenau, in una casa con pareti beige e marroni. Dopo nove anni di fidanzamento, Antonio ha sposato nel 2013 Elisabetta, “Betta”: da ragazzi abitavano sullo stesso pianerottolo. Vivono a Torino, hanno una figlia, Vittoria.
LA CARRIERA
Cercate le loro figurine, non li riconoscerete. Joachim era attaccante, Antonio centrocampista, ma uno aveva i baffi, l’altro una calvizie incipiente. Uno ama giocatori tecnici ma spesso ha puntato su nomi inattesi, come Ginter e Grosskreutz al Mondiale, Weigl e Kimmich ora. L’altro ha fatto debuttare Pellè e Éder. Conte urla, cammina, suda, s’arrampica alla panchina, manda baci in tribuna a moglie e figlia. Jogi è stato ripreso mentre si gratta proprio lì, si scaccola o si annusa l’ascella. Antonio controlla i giocatori a tavola, il suo collega vive in modo più rilassato il ritiro e a fine partita, nello spogliatoio, fa mangiare pasta e pollo. E se Conte ha un dizionario vasto, da “sputare sangue” a “figli del lavoro”, Loew ripete “höchste disziplin”, massima disciplina, con un accento inconfondibile del Sud: è diventato perciò un tormentone, l’equivalente di “agghiacciante”.
IL LOOK
Della nuova generosità pilifera di Conte s’è detto tutto, lui ha ammesso di aver speso diecimila euro negli Usa. Pure il rivale è tormentato per la sua fluente chioma corvina: un toupée? Lui assicura che è tutto naturale. In partita Jogi indossa la divisa griffata Hugo Boss, fuori predilige abiti strettissimi, di Lagerfeld e Armani. Antonio ha la divisa ufficiale firmata da Ermenegildo Zegna. Accessori: sciarpa, occhiali da sole firmati, orologi vistosi per il tedesco, cappellino dello sponsor per l’azzurro.
IL TEMPO LIBERO
Conte sceglie il mare di Porto Cesareo, Salento. Il suo collega la Sardegna, da Porto Cervo alla spiaggia di Liscia Ruja, e dopo l’alluvione inviò un messaggio di solidarietà, “il popolo sardo si rialzerà”. Jogi gioca alla roulette puntando sul rosso, corre in macchina: due volte gli hanno ritirato la patente. Antonio canta, adora Ramazzotti e Ligabue.
I SEGRETI
A ridosso delle partite, Conte ascolta tutti i suoi familiari, non soltanto il fratello Gianluca che fa parte dello staff, poi si isola e prega. Loew punta più in alto: scambia un messaggino con Angela Merkel: «Ma neanche a lei svelo la formazione».