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 2016  luglio 01 Venerdì calendario

Aru e Nibali, la coppia di leader con la stessa maglia che correrà al Tour de France. Il passato a volte ritorna...

Attenti a quei due. Aru e Nibali, rigorosamente in ordine alfabetico, sono i leader dell’Astana al 103º Tour de France che parte domani da Mont-Saint-Michel. Raramente nel ciclismo moderno si vedono nei grandi giri due big con la stessa maglia, come invece avveniva spesso in passato. In questo Tour anche la Movistar schiera una coppia di leader come Quintana e Valverde, ma in questo caso la bilancia pende decisamente dalla parte del colombiano. Tra Nibali e Aru invece il siciliano è più blasonato, esperto e anche completo tecnicamente rispetto al sardo, eppure sembra destinato a un ruolo da comprimario anche perché è reduce dal Giro d’Italia vittorioso e proiettato verso i Giochi, l’altro suo grande obiettivo della stagione. Peccato, perché questo Tour sembra tagliato su misura per Nibali, pieno di insidie, percorsi misti, strade poco conosciute e finali di tappa arrembanti come piace al siciliano, fra i corridori più versatili e fantasiosi in gruppo. 

Percorso pieno di insidie
Già al 2º giorno c’è una tappa simile a una classica delle Ardenne, perfetto per Nibali che potrebbe tentare subito il colpo come riuscì a Gimondi nel 1965: in teoria era una strategia per favorire il capitano Adorni, in realtà fu l’inizio della fantastica cavalcata che il 22enne neo professionista bergamasco in giallo a Parigi. Il Tour dirigerà poi verso il Massiccio Centrale (7 GpM nella 5ª tappa: attenzione) che introdurrà i Pirenei, previsti già alla fine della prima settimana con vette altisonanti come Tourmalet, Peyresourde e Andorra Arcalis. Proprio su quelle montagne, nel 1923, Bottecchia diventò il primo italiano della storia a vestirsi di giallo anche se era stato ingaggiato da un team francese per tirare la corsa a Henri Pélissier: cedette la leadership al capitano solo a 6 tappe dalla fine, ma solo in seguito a una caduta. Chissà se l’avrebbe fatto comunque, visto che poi dominò il Tour per le successive due edizioni...
Quante coppie «scoppiate»
Altro appuntamento clou del prossimo Tour è il Mont Ventoux del 14 luglio, Festa Nazionale di Francia. Il Gigante Calvo, dominato l’ultima volta da Chris Froome (2013), resta tristemente famoso per la tragica fine nel Tour 1967 dell’inglese Tom Simpson, che in una giornata torrida crollò senza vita a due km dalla vetta: e quel Tour andò al francese Roger Pingeon, era compagno di squadra e alter ego proprio di Simpson.
Saranno però le Alpi, da domenica 17 a sabato 23 prima della passerella finale di domenica 24 verso Parigi, a decidere la Grande Boucle, su strade e salite poco conosciute ma severissime, in gran parte all’ombra del Monte Bianco. Sulle Alpi del Tour si definirono le gerarchie di altre famose coppie eccellenti: l’exploit di Aimair con l’aiuto del capitano Anquetil nel 1966; la lotta intestina tra Hinault e LeMond nel 1986 e 1987; l’indifferenza tra Contador e Armstrong nel 2009; il colpaccio di Sastre col nulla osta di Frank Schleck nel 2008; gli screzi tra Froome e Wiggins nel 2012. Che cosa succederà questa volta tra Nibali e Aru? A quel punto chi sarà davanti avrà via libera e sulla carta il più probabile leader dovrebbe essere Aru: il sardo è più fresco e pare ormai maturo per un podio al Tour, dopo i due al Giro e la conquista della Vuelta. Nibali invece pensa anche ai Giochi, dove non vuole arrivare stremato avendo già speso tanto al Giro. Aiutando Aru se lo conquisterebbe come gregario speciale per Rio, inoltre per battere Froome, Quintana, Contador e Valverde è meglio essere in due e andare d’accordo fin dall’inizio. Patti chiari, dunque. Forse...