Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  giugno 29 Mercoledì calendario

Buffon vs Neuer, la sfida dei numeri 1

Mercoledì 11 maggio Gigi Buffon ha rinnovato il suo ultimo contratto con la Juventus fino al 2018: in un momento autocelebrativo, invece di lucidare le medaglie appese al collo, ha mostrato a tutti una ferita. Quella che gli hanno lasciato i tedeschi nella notte di Monaco di Baviera a marzo, con la Juventus fermata a un passo dall’impresa negli ottavi di Champions: 2-2 segnato da Müller al 91’ e poi crollo ai supplementari, fino al 4-2 finale. «Riflettendo sulla sconfitta col Bayern mi sono accorto di aver commesso un errore madornale, da non fare più: aver patito la rete del 2-2 a livello di energie nervose e carica agonistica. Mi sono fatto sopraffare da una delusione atroce: è qualcosa che sicuramente mi porterò dietro per i prossimi due anni».
Il livello di autocritica dei campioni è pari al loro talento. Buffon con le sue parate su Piqué nel finale di Italia-Spagna ha evitato una riedizione della beffa dell’Allianz Arena. E adesso, per capire se la lezione è servita, si ripresenta al cospetto dei maestri tedeschi. Solo una gioia altrettanto grande può cancellare la macchia: «Non abbiamo vinto nulla – ha scritto ieri su Instagram il capitano della Nazionale —. Ma abbiamo ritrovato fiducia in noi stessi e riconquistato il rispetto degli altri. Ora piedi a terra, testa alla Germania e cuore sempre a mille».
La sfida di sabato per Buffon è fatta anche dal confronto a distanza con Manuel Neuer: «A chi mi chiede chi è il più forte ormai rispondo che è giusto che pensi solo alla mia strada, visto che ho 38 anni... Quando ero più giovane magari per presunzione mi sentivo offeso, ora preferisco accantonare i paragoni». Ma prima della sfida d’andata contro il Bayern a febbraio non è passato inosservato come Buffon abbia derubricato il collega tedesco, senza dedicargli attenzione particolare: piccole gelosie tra nemici che hanno 8 anni di differenza.
Gigi non ama il fatto che Neuer sia considerato un portiere moderno – e quindi lui, di conseguenza, un portiere all’antica – per la sua abilità (e a volte la sua incoscienza) nel gioco fuori area: «Lui non ha inventato nulla: quella che fa oggi coi piedi è qualcosa che conosco benissimo. Guardatevi le vecchie partite del Parma di Malesani...». A quell’epoca Neuer andava ancora a vedere in curva lo Schalke 04, con cui poi debuttò in Bundesliga a 19 anni: il fatto di avere un passato da portiere-tifoso è forse l’unica cosa che lo accomuna davvero al rivale, che sui guantoni ha inciso la sigla degli ultrà della Carrarese.
A entrambi manca una vittoria all’Europeo, a Gigi anche la Champions. In questo momento lassù ci sono ancora le bandiere di Spagna e Germania. Il Barcellona di Piqué ha interrotto il sogno della Juventus 13 mesi fa a Berlino, dopo che la Roja nel 2012 aveva malmenato gli azzurri nella finale di Kiev: la vendetta, se pur parziale, è arrivata lunedì. Il Bayern di Neuer si è messo di traverso quest’anno e nel 2013 (con Conte in panchina). Anche questa rivincita per Buffon vale doppio. Forse qualcosa in più.