la Repubblica, 25 giugno 2016
I cani e il caldo, un bel problema
I gatti non soffrono il caldo. O meglio: se anche soffrono il caldo non ti danno la soddisfazione di dimostrartelo. Si mettono tranquilli nella zona più fresca della casa e, come beduini, lasciano che il calore del corpo e quello dell’aria si assestino, in perfetto equilibrio. I cani lo soffrono tantissimo. E come prima cosa, appena arriva il caldo, si mettono ad ansimare sonoramente, così che non ti resti nessun dubbio sul loro soffrire. I cani piccoli si aprono come polli arrosto e cercano di poggiare la maggior superficie possibile di pancia sul pavimento. Certi bull dog francesi d’estate diventano tappetini grassi, con le loro piccole zampe aperte a raggio. I cani più grandi cercano l’acqua, in tutte le sue forme. Le fontane, specie se otturate come accade spesso a Roma, sono la loro passione. I cani grandi e pelosi d’estate si sistemano nella pozza d’acqua delle fontanelle otturate, come adolescenti californiani nelle piscine in un qualsiasi romanzo di Ellis. E così si sentono: eleganti, dignitosi, nel posto giusto. La gente, quelli che non hanno cani, passano e scuotono la testa disgustati. I padroni un po’ strattonano il guinzaglio per farli alzare un po’ fanno finta di strattonare. E pensano quanto sarebbe bello accovacciarsi lì, accanto al cane, e guardare il mondo dalla prospettiva semplice di chi ha un solo obiettivo: soddisfare i propri desideri.