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 2016  giugno 24 Venerdì calendario

La straordinaria ripresa economica della California. E dire che era sull’orlo della bancarotta

Quattro anni fa, per attaccare le politiche di Obama, il suo rivale repubblicano nella corsa alla Casa Bianca, Mitt Romney, disse che l’America rischiava di diventare un’economia disastrata «come la Grecia, l’Italia o la California». Guai greci e pregiudizi sull’Italia a parte, il bersaglio del candidato conservatore e del suo partito era la California. E lo è ancora oggi. Lo Stato del Pacifico è considerato un esempio deteriore di interventismo economico di sinistra: col governatore democratico Jerry Brown, subentrato sei anni fa al «destro» Arnold Schwarzenegger, in California sono aumentate le regole (soprattutto per inquinamento e risparmio energetico) e le tasse sui ricchi. Davanti al continuo aumento delle diseguaglianze economiche che mettono a rischio la tenuta dei sistemi democratici, erano da tempo in molti, e non solo a sinistra, a giudicare inadeguata la ricetta economica iperliberista dei repubblicani. Ma ora i dati del grande Stato della West Coast e quelli del Kansas, trasformato dal governatore Sam Brownback in un laboratorio politico ispirato all’ortodossia ideologica conservatrice, giustificano il sospetto che la ricetta repubblicana sia non solo incapace di ridurre le diseguaglianze, ma anche di produrre crescita in una situazione nella quale la domanda privata ristagna e le imprese non investono in nuova capacità produttiva anche se possono finanziarsi a costi molto ridotti. Fa sensazione leggere che la California, considerata qualche anno fa uno Stato quasi fallito, ha avuto una crescita così rapida da superare, nell’ultimo anno, in termini di Pil, Russia, Brasile, Italia e, ora, anche la Francia, diventando la sesta «potenza» mondiale. Governata da «Schwarzy», la California era sull’orlo della bancarotta e con una disoccupazione record. Con Brown i conti sono tornati in ordine mentre l’economia ha continuato a crescere molto più del resto del Paese (4,1% l’anno scorso) nonostante un aumento delle tasse che, nelle previsioni dei conservatori, avrebbe dovuto far affondare l’economia californiana. Intanto il Kansas, che ha tagliato tasse e spese, l’anno scorso è cresciuto appena dello 0,2 per cento. Meglio non trarre conclusioni semplicistiche da situazioni economiche complesse e molto diverse tra loro, ma i dati sono impressionanti e devono far riflettere. Anche perché il laboratorio-Kansas va peggio non solo della California, ma anche degli altri Stati del Mid-West che lo circondano.