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 2016  maggio 31 Martedì calendario

Rcs, gli ispettori Consob si sono presentati in Mediobanca per l’Opa di Bonomi

Consob ha effettuato la settimana scorsa un’ispezione in Mediobanca, ora terminata, in relazione all’Opa su Rcs a cui partecipa anche l’istituto di Piazzetta Cuccia. «Ispezione di routine, come ce ne sono state altre nell’ambito di un’operazione di mercato», è stata definita da fonti vicine alla banca d’affari milanese. L’iniziativa dell’Authority è da mettere in relazione alla comunicazione del 9 maggio di Mediobanca che, su sollecitazione Consob, dichiarava di essere solo «destinataria» di eventuali operazioni alternative all’Ops Cairo. Salvo che una settimana dopo veniva annunciata l’Opa di Andrea Bonomi, con la partecipazione di Mediobanca come socio disposto ad acquistare altre azioni e come advisor finanziario dell’offerta. L’ispezione in Piazzetta Cuccia, finalizzata a raccogliere documenti, non avrà però impatto sull’iter dell’Opa, sospesa venerdì per la richiesta di ulteriori informazioni che dovrebbero essere inoltrate a breve. L’esame del prospetto potrebbe quindi ripartire già prima della festività del 2 giugno e, in teoria, le due offerte potrebbero essere lanciate quasi in contemporanea sul mercato.
Intanto, è stata autorizzata sabato la pubblicazione del prospetto dell’Ops di Cairo Communication, che partirà il 13 giugno per terminare l’8 luglio. Urbano Cairo è fiducioso di riuscire a convincere il mercato sulla bontà della sua offerta per Rcs, ma per il momento i valori restano distanti. Infatti, il concambio proposto (0,12) – sulla base delle quotazioni di ieri di Cairo Communication (4,82 euro, +0,42%) – valorizza le azioni Rcs “solo” 0,5784 euro, rispetto all’ultimo prezzo di Borsa di 0,7535 euro che, seppure in calo (-1,63%), è comunque più alto anche dei 0,70 euro dell’Opa Bonomi. Fatto sta che l’obiettivo dell’Ops è di raggiungere il 50% del capitale più un’azione, con la riserva di accettare eventualmente anche il 35%. Questa è la prima condizione di efficacia dell’offerta. La seconda, la moratoria sul debito da ottenere dalle banche, è stata leggermente modificata per tener conto del fatto che nel frattempo Rcs è andata avanti nella rinegoziazione con il pool bancario. Cairo si riserva infatti di rinunciare alla condizione finanziaria se sarà approvato il term sheet concordato da Rcs con gli istituti creditori (a questo punto manca solo Bnp che deciderà entro il 7 giugno) in termini non peggiorativi rispetto a quelli comunicati dall’azienda, fermo restando che le banche non dovranno opporsi al cambio di controllo. Nel prospetto sono state aggiunte altre condizioni sospensive in dipendenza di eventi imprevedibili (tipo Brexit o una guerra) che compromettano i valori in gioco, e l’ok dell’Agcom.
L’Authority delle comunicazioni ha però fatto sapere già il 19 maggio che non è necessaria l’autorizzazione al trasferimento di proprietà, in quanto Rcs non ha attività radiotelevisive, mentre l’istruttoria relativa alla concentrazione, per la durata massima di 60 giorni, potrà essere svolta eventualmente solo a chiusura dell’offerta.