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 2016  maggio 30 Lunedì calendario

La crescita del Pil americano trascina dollaro e petrolio

I mercati valutari ruotano ancora intorno agli Stati Uniti, con il dollaro che si rafforza sulle crescenti aspettative per un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
La scorsa settimana sono stati rilasciati i dati sulle vendite di nuove case negli Usa, che hanno superato le attese, salendo del 16% fino a raggiungere i massimi degli ultimi otto anni. Venerdì, invece, è stata la volta del prodotto interno lordo americano, con il primo trimestre del 2016 che si è attestato a + 0,8 per cento. Il dato, seppur leggermente inferiore alle attese (+0,9%), è stato visto dagli operatori come positivo, in quanto superiore alla prima lettura di +0,5%. La banconota verde ha così guadagnato terreno, con il rapporto fra la moneta unica e il dollaro scivolato verso quota 1,11.
Settimana positiva per il petrolio, con le quotazioni dell’oro nero che sono arrivate giovedì a superare i 50 dollari al barile, ai massimi dallo scorso ottobre, per poi perdere leggermente terreno nel finale di ottava. A spingere al rialzo il greggio anche in questo caso i dati provenienti dagli Usa, con le scorte americane in calo, in parte per il taglio della produzione canadese (a causa dei recenti incendi in alcune zone limitrofe alle aree estrattive). Va comunque ricordato che il quadro generale è ancora quello di uno scenario di sovrapproduzione.
Nonostante ciò il prezzo è quasi raddoppiato dai minimi di gennaio, risalendo da 27 a 50 dollari al barile (quotazione Wti). Proprio su questi valori sono collocate le prime importanti resistenze, con le quotazioni che potrebbero trovare, almeno nel breve periodo, fra i 50 e i 51 dollari, un primo significativo ostacolo per ulteriori rally.

* L’autore è capo analista ActivTrades