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 2016  maggio 30 Lunedì calendario

Gli assessori a tempo, l’ultima idea dei Cinque Stelle a Roma

«Un assessorato alla Persona, che non metta al centro la calcolatrice per fare i conti di bilancio. Un altro alla Città Semplice e uno a tempo determinato: se non realizzi il progetto nei termini fissati finisce lì, non si aspetta 5 anni». L’annuncio su come verrà rivoluzionata l’amministrazione di Roma – in caso di vittoria della candidata dei 5 stelle Virginia Raggi – lo ha dato ieri Luigi Di Maio a In mezz’ora, su Rai3. Si passerà da 12 a 9 assessorati, si costruirà un’amministrazione del tutto differente da quelle precedenti, a partire dalla terminologia.
Non ha voluto fare nomi, il vicepresidente della Camera, perchè la Raggi annuncerà oggi la struttura. Qualcuno però trapela. L’assessorato a tempo determinato sarà sicuramente quello alle società partecipate e l’incarico potrebbe essere affidato a Salvatore Romeo, un funzionario del comune di Roma esperto di questi temi con cui il Movimento ha già lavorato. Tra gli assessori dovrebbero esserci anche gli ex consiglieri Daniele Frongia, lo statistico che ha lavorato al dossier sugli sprechi su cui i 5 stelle poggiano gran parte del loro programma, ed Enrico Stefano, laureato in giurisprudenza. Si parla poi di Vincenzo Perticaro, avvocato esperto di casa, sfratti, piani di zona, considerato vicino a Roberta Lombardi, che lo voleva in giunta nonostante i dubbi della candidata sindaco. La pax romana siglata tra le due potrebbe passare anche dalla sua nomina. Forse accompagnata da quella di Marilisa Magno, il prefetto che ha coordinato la commissione di accesso su Mafia Capitale. Tra i contattati ci sarebbe anche Damiano Tommasi, l’ex centrocampista della Roma, ora presidente dell’Associazione italiana calciatori. Se dovesse accettare un’eventuale delega allo sport, potrebbe riequilibrare la “fede” laziale di Virginia Raggi. L’idea degli assessori a tempo non è nuova nel Movimento. «Noi siamo stati pionieri», racconta Fabio Fucci, primo cittadino di Pomezia. «Io ho tenuto tutte le deleghe e affido mano a mano gli incarichi agli assessori con obiettivi precisi. Non servono competenze specifiche, anche se aiutano, perché la giunta è un organo politico e le decisioni prese dagli assessori sono tali».
«Ognuno è autonomo», dice la candidata sindaco a Torino Chiara Appendino, che la sua indipendenza l’ha dimostrata evitando di far firmare ai consiglieri regolamenti con multe previste per i transfughi. «Se hanno scelto questo metodo avranno verificato che è utile. Noi organizzeremo un momento pubblico in cui ogni assessore darà una relazione sulle sue attività, così come è indicato nel documento etico di impegno firmato dai candidati».
La Appendino – che la possibile giunta l’ha già presentata – ha chiuso ieri la sua campagna a Torino, con Luigi Di Maio, in una piazza piena nonostante la pioggia. Il primo giugno tocca a Bologna. Il 2 a Napoli (sul palco con Matteo Brambilla ancora Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna). Che il 3 in piazza del Popolo a Roma Grillo non ci sarà è quasi certo, anche se – racconta ci ha parlato – «qualcuno lo tira per la giacca. Ma lui è tornato nei teatri e noi dobbiamo dimostrare di saper camminare sulle nostre gambe». Del resto, sempre in tv Di Maio ha chiesto, retorico: «Lo avete più visto sui palchi? Lo sentite parlare a nome dei 5 stelle? Abbiamo bisogno di tutti, anche di lui, ma ormai i nostri candidati riempiono le piazze anche da soli».