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 2016  maggio 27 Venerdì calendario

I gruppi paramilitari estremisti negli Usa sono sempre di più

Sono gruppi di decine di militanti, spesso seguiti sui social network da migliaia di fan. Girano con una pistola in una tasca e la Costituzione nell’altra. Accumulano scorte alimentari, si addestrano a pratiche di sopravvivenza, a sparare e a curare ferite da arma da fuoco. E ai giornalisti americani che vanno a intervistarli dicono: «Ci prepariamo per i terremoti e altri disastri naturali, ma siamo più preoccupati dai disastri umani provocati dal governo». Si autodefiniscono Patrioti per la difesa della Costituzione, ma sono stati soprannominati «Vanilla Isis». Eppure di questi gruppi paramilitari estremisti negli Usa si parla poco. Fanno notizia quando c’è una crisi come il recente assedio al ranch della famiglia Bundy che faceva pascolare le sue mandrie su suolo pubblico senza pagare il canone o gli scontri a fuoco tra queste sette e le forze dell’ordine che negli anni Novanta fecero decine di morti a Waco, in Texas, e a Ruby Ridge, in Idaho. Intanto, però, questi nuclei che possono alimentare forme di terrorismo domestico stanno crescendo rapidamente e sono sempre più difficili da controllare per le autorità: l’osservatorio del Southern Poverty Law Center che li censisce, sostiene che il numero di queste organizzazioni è passato, dal 2008 ad oggi, da 150 a più di mille. Se ne parla poco anche perché sono diffuse soprattutto nelle aree poco abitate degli Stati rurali -— dall’Oregon al Nevada, dal Montana allo Utah – mentre sono pressoché inesistenti nelle metropoli. Ma non per questo sono meno pericolose. Il Washington Post ha tracciato l’identikit degli aderenti a questi gruppi: falegnami, cow boy, muratori, operai e anche studenti che vivono in aree impoverite e sempre più spopolate. Detestano il governo e considerano una forma di legittima difesa non pagare i canoni per l’uso di risorse pubbliche, pascoli o miniere (alcune di quelle del West che sono diventate campi di battaglia).
La baldanza di questi gruppi paramilitari è alimentata da Internet, canale efficace per fare proseliti (gli ex militari ed ex poliziotti di «Oath Keepers» hanno collezionato 525 mila like su Facebook), ma anche da un fattore politico: l’ostilità a Obama in quanto nero e «socialista» e il senso di legittimazione offerto dall’antistatalismo dell’estrema destra. Ha detto J.J. MacNab, studioso dei gruppi anti-Stato della George Washington University: «È cominciato tutto coi Tea Party, ma era solo un sentiero. Con Trump è diventata un’autostrada a 18 corsie».