Corriere della Sera, 25 maggio 2016
Le persone si raccontano con la cucina. Su La7 arriva il programma A cena da me
La7 ci riprova con la cucina: trovare un valido traino per il telegiornale di Enrico Mentana si è sempre rivelata una missione non facile. Diversi gli esperimenti provati nel corso degli anni, da Geppi a Benedetta Parodi: nessuno davvero convincente. Ora è arrivato il momento di A cena da me, partito lunedì (ore 19).
Il format di partenza è un best seller internazionale, Come dine with me, diffuso in oltre 30 Paesi e arrivato in Italia forse un po’ in ritardo rispetto alla sua fase di lancio (è stato ideato nel 2005). L’idea di base è che cinque concorrenti, cuochi amatoriali mai incontratisi prima e molto diversi tra loro, gareggino per preparare la cena migliore, allestita nella propria casa.
Nelle cinque puntate della settimana, ciascuno organizza una cena e ospita gli altri quattro a casa sua: sono proprio loro che devono valutare con un voto segreto, piccato o benevolo, la riuscita della cena considerando diversi aspetti, come la qualità dei piatti, lo stile di presentazione dei piatti e di allestimento della tavola, le abilità di anfitrione del padrone di casa.
Si elegge così il vincitore della settimana. Più che nella cucina e nella preparazione dei piatti, la curiosità di A cena da me sta tutta nel vedere l’incontro (forse meglio quando è uno scontro) di diversi caratteri e tipi umani, di cui si scoprono le abitudini e s’indovinano le personalità anche dall’arredo e dalle suppellettili domestiche.
C’è chi è di tendenza crudista, ci sono i maniaci dell’ordine e del dettaglio, quelli molto sicuri di sé, quelli che vogliono piacere a tutti i costi. Raccontando la propria storia e la propria vita, ciascuno di loro parla della cucina come dell’espressione della propria individualità.
A cena da me s’ispira al fenomeno del social eating, che prevede di ospitare a casa propria dei commensali sconosciuti aggregati via social network: una sorta di Uber della cucina.