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 2016  maggio 25 Mercoledì calendario

Sposa una ragazzina su Second Life, poi la raggiunge a Milano e la violenta

All’inizio era solo un gioco. Il mondo digitale di «Second Life» dove nulla è impossibile, anche per i sogni di una bambina. I sentimenti, un matrimonio da principessa celebrato in un mondo finto. Due anni dopo, ad una ragazzina di 13 anni la vita reale ha mostrato la sua faccia peggiore. Quella di un uomo più anziano di 50 anni, che si approfitta di lei in un appartamento di Milano. L’orribile vicenda l’hanno ricostruita gli agenti della Squadra Mobile, che hanno arrestato con l’accusa di atti sessuali con minore un cittadino statunitense 64enne, pastore presso una comunità religiosa in un piccolo paese del Portogallo. Tra la vittima e l’americano c’era un pregresso rapporto di «conoscenza»: i due si erano sposati su «Second Life», la piattaforma tecnologica creata nel 2003 che permette di crearsi un’esistenza parallela attraverso personaggi virtuali e che, dopo aver spopolato nei primi anni 2000, sembrava dimenticata.
All’epoca, la piccola aveva appena 11 anni. Solo negli ultimi tempi, i due avevano approfondito la loro conoscenza sui social network attuali, con le loro vere identità. Quindi l’uomo sapeva di avere a che fare con un’adolescente. Ma la decisione di partire per Milano è stata presa ugualmente, e risale a due settimane fa. L’uomo ha viaggiato in automobile con la moglie, una donna inglese sua coetanea, estranea alle gravi accuse, anche se il suo ruolo nella vicenda è oggetto di accertamenti da parte degli investigatori della Mobile guidati da Lorenzo Bucossi. In particolare quelli del pool specializzato nelle indagini sui reati a sfondo sessuale e contro i minori. Lo scopo del viaggio, sarebbe stato proprio conoscere la ragazzina, studentessa iscritta alla seconda media.
L’arrivo nel capoluogo lombardo risalirebbe a giovedì 12 maggio. In quella data, e nel giorno successivo, sono avvenuti i primi incontri con la minore, che si sarebbero svolti in un clima amichevole e ai quali avrebbe preso parte anche la moglie del religioso.
Nel pomeriggio di sabato 14 maggio, però, l’uomo e la studentessa si sono trovati da soli nell’appartamento non distante dal carcere di San Vittore preso in affitto dalla coppia per il soggiorno a Milano. L’occasione giusta per approfittarne.
Ma la giovane ha trovato la forza di raccontare a scuola quanto accadutole due giorni prima. Poche ore dopo, era negli uffici della polizia assieme ai genitori. È stata un’indagine lampo. Non poteva essere altrimenti, per il pericolo che i due lasciassero la città. Il religioso è in cella da martedì scorso. No comment del difensore, l’avvocato Claudio Panizza. Restano molti interrogativi a cui dare una risposta. L’eventuale responsabilità della moglie dell’uomo che, allo stato, non è nemmeno indagata, e la possibile esistenza sullo sfondo di una rete di pedofili.