il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2016
Quasi metà del miliardo di euro per la cultura a Roma finisce nel feudo elettorale della moglie di Franceschini, consigliera comunale e candidata
Non la via Appia Antica “Regina Viarum”, né la Galleria Nazionale d’Arte Moderna con i capolavori di Canova e dei futuristi. E neppure la Galleria di Arte Antica, nell’elegante Palazzo Barberini. Dei quattro progetti per Roma inclusi nel programma del Mibact “Un miliardo per la cultura” metà dei fondi, ben 40 milioni di euro, se li è aggiudicati la riconversione dei capannoni del Cerimant, a Tor Sapienza. Nientemeno che un ex deposito militare, oggi fatiscente. Forse è un caso, ma la struttura lautamente sovvenzionata si trova a due passi dal popolare quartiere Alessandrino, storico “feudo elettorale” di Michela Di Biase, da molti accreditata come la candidata Pd più votata alle prossime comunali a Roma. Incidentalmente, anche moglie del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.
Il programma del Mibact prevede di investire su 33 progetti tra monumenti da restaurare e aree degradate da riconvertire in tutta Italia. L’elenco contiene eccellenze del patrimonio culturale: dagli scavi di Pompei, passando per la Reggia di Caserta e il cammino di San Luca a Bologna, fino alla Pinacoteca di Brera a Milano, gli Uffizi di Firenze e il Palazz o Ducale a Mantova. Tra le aree industriali da recuperare compaiono il waterfront di Genova e il porto di Trieste, due location con una storica vocazione internazionale. E poi, a sorpresa, il Cerimant di Tor Sapienza.
Qui il Mibact pianifica un polo della creatività, destinato a ospitare spazi culturali e residenze per artisti. Franceschini sostiene si tratti di “un’operazione inedita su sette capannoni, progettati dalla scuola dell’architetto Nervi”. Sogna di creare “un fantastico esempio di archeologia industriale, come il 104 a Parigi”, affinché diventi “un centro per la creatività e l’arte”. Sempre di capannoni si tratta, ma nella Ville Lumiere l’atelier Le Centquatre sorge nei pressi di cinque stazioni del Metrò, non distante da uno degli scali ferroviari cittadini. A Roma invece il Cerimant si affaccia in una zona desolata: stretto tra strutture commerciali all’ingrosso e grandi magazzini abbandonati da anni. La metro più vicina dista chilometri. Vicino sorge invece lo spazio culturale Metropoliz, un ex salumificio occupato. Insomma, i presupposti per un annuncio dal sapore elettorale sembrano esserci tutti.
Alle comunali 2013 si era parlato di un sms in cui il ministro invitava a votare per
l’allora compagna. Ora la Di Biase, dopo due anni e mezzo alla guida della commissione Cultura del Campidoglio, prova a fare il pieno di voti. Quasi un test in vista delle elezioni politiche: se si voterà con l’Italicum serviranno le preferenze. Franceschini da parte sua è al quarto mandato in Parlamento. Teoricamente avrebbe bisogno di una deroga (lo statuto Pd fissa il limite a tre) per essere rieletto, altrimenti si vocifera potrebbe dirottare i voti in famiglia. Del resto, alcuni esponenti del Pd romano vicini alla candidatura della De Biase lavorano nel suo staff al Mibact. Nel’attesa, oggi si apre la campagna elettorale di lady Franceschini, proprio all’Alessandrino. E non distante dal Cerimant.