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 2016  maggio 04 Mercoledì calendario

Sulla prescrizione il M5S apre al Pd

Prove tecniche di intesa, che somigliano di più a una mossa per sparigliare le carte nei rapporti tra Pd e alleati. I Cinque Stelle aprono a sorpresa ai dem. Il Movimento chiede che la prescrizione vada interrotta con il rinvio a giudizio dell’imputato. «Ma se il Pd volesse proporre di interrompere la prescrizione dopo la sentenza di primo grado – precisano i deputati M5S Alessandro Di Battista e Alfonso Bonafede – potremmo anche votarla». E argomentano: «Tutte le altre proposte del Pd, elaborate probabilmente alla luce dell’accordo con Verdini, non hanno senso: allungare la prescrizione non ha senso, è un modo che può sempre essere utilizzato per aggirare la giustizia». Nel Movimento le probabilità di un asse con i dem vengono considerate minime, anche se alcuni parlamentari puntualizzano: «Siamo di parola, se abbiamo sostenuto questa posizione pubblicamente significa che siamo disposti a portarla fino in fondo». In realtà i Cinque Stelle, già a partire da gennaio, hanno punzecchiato più volte i democratici proprio sulla prescrizione. «La mancata riforma oltre a rappresentare una vera ingiustizia con migliaia di processi che cadono nel vuoto senza responsabili, rappresenta per lo Stato anche un grave danno in termini di mancati incassi», affermavano i pentastellati a inizio anno. Toni simili si erano ripetuti anche qualche mese più tardi sul blog di Beppe Grillo. Il cambio di rotta, con un approccio da realpolitik, lo ha impresso Luigi Di Maio nella sua intervista di alcuni giorni fa a Che tempo che fa : «Faccio un appello al presidente del Consiglio – ha detto il vicepresidente della Camera —: votiamo insieme una legge che preveda l’abolizione della prescrizione e gli agenti sotto copertura per combattere la corruzione».
La strada verso una convergenza con il Pd resta difficile anche su un altro tema: quello della riforma dei partiti. Ieri c’è stato un abboccamento, stavolta da parte dei dem: il testo base presentato dal relatore Matteo Richetti (Pd) prevede delle novità. Viene cancellato l’obbligo di dotarsi di uno statuto per poter partecipare alle elezioni, in alternativa sarà possibile presentare una «dichiarazione di trasparenza»: un passo che di fatto – allo stato attuale – «salva» il Movimento da una possibile esclusione alle prossime Politiche.
Nella maggioranza le attenzioni, più che al dialogo con i pentastellati, sono rivolte al vertice che si terrà stamattina proprio sui temi della giustizia, appuntamento a cui prenderà parte anche il Guardasigilli Andrea Orlando «per fare il punto della situazione». Al summit, secondo alcuni senatori, potrebbero partecipare anche rappresentanti del gruppo Ala. In vista dell’incontro, Ncd si è riunita in serata per studiare la linea. Ma le posizioni al momento appaiono distanti, anche se dal ministero della Giustizia sembra che siano arrivati «segnali incoraggianti». I dem – a differenza dei centristi orientati per lo stop dei tempi di prescrizione a due anni per l’appello e a uno per la Cassazione – partono dal testo approvato alla Camera che prevede una prescrizione più lunga per i reati di corruzione. Intanto oggi il testo base sulla riforma del processo penale e la prescrizione arriva in commissione Giustizia al Senato. Lo ha riferito il relatore Felice Casson (Pd) prima della commissione. Il testo potrebbe includere anche le norme sul rito abbreviato che ha già ricevuto il via libera a Montecitorio.