MilanoFinanza, 3 maggio 2016
Il regime nordcoreano sta producendo yuan falsi
Archiviata per il momento la produzione di «superdollari», il regime nordcoreano si sta concentrando sulla contraffazione di yuan. Le autorità cinesi sono in allerta. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, in diverse città della Repubblica Popolare sono in circolazione banconote contraffatte da 100 yuan (il taglio più grande della valuta cinese) riconducibili a Pyongyang, i cui rapporti con Pechino si sono raffreddati per la decisione cinese di sostenere le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite contro il regime nordcoreano in risposta agli ultimi test balistici e atomici.
Per gli esperti ci sarebbero almeno tre elementi che rendono plausibile un coinvolgimento nordcoreano. In passato il regime ha già dato prova della propria abilità nella contraffazione producendo dollari e yen falsi; nel 2009 il Congresso Usa calcolava che c’erano in circolazione almeno 45 milioni di dollari in banconote da 100 dollari falsificate dai nordcoreani. Un secondo elemento è rappresentato dalla necessità di Kim Jong Un e dei suoi generali di procurarsi valuta estera; le sanzioni hanno infatti tagliato alcuni canali di approvvigionamento, a partire dal commercio con la Cina, principale partner commerciale e importatore di materie prime dal lato Nord del 38° parallelo. Un terzo elemento che rende plausibile un coinvolgimento nordcoreano nella vicenda è rappresentato dall’apprezzamento dello yuan.