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 2016  maggio 03 Martedì calendario

Scoperti tre pianeti simili alla Terra

Potrebbero essere tecnicamente “abitabili” i tre pianeti che un gruppo di ricercatori dell’Università di Liegi (in Belgio) ha scoperto ad appena 40 anni luce dalla Terra, nella costellazione dell’Acquario. Già: hanno una dimensione simile al nostro, o a Venere, e ruotano attorno a una stella nana ultrafredda. La loro posizione, però, è sufficientemente riscaldata da permettere l’esistenza di acqua allo stato liquido, garantendo quindi le potenziali condizioni per lo sviluppo di forme di vita. Una scoperta che lascia a bocca aperta e naso all’insù, pubblicata ieri sulla rivista britannica Nature.
Della serie: quel manipolo di astrologi che ha fatto della “caccia ai pianeti” una vera e propria missione li aveva teorizzati da tempo. E come nel nostro sistema solare tutto ruota attorno a una stella. In codice si chiama 2MassJ23062928-0502285. Per noi comuni mortali è Trappist-1, e non riuscirete a vederla a occhio nudo o con un telescopio ottico amatoriale. Per individuarla vi servirà qualche spinta tecnologica in più, come il telescopio Trappist dell’Osservatorio cileno Eso, quello che ha permesso al team belga di individuare i tre pianeti “gemelli”. Trappist-1 è più piccola del Sole, ha una massa di “appena” (si fa per dire) l’8% di quella dell’astro che tutti conosciamo e in luminosità lo raggiunge solo allo 0,05%. Tradotto: è più “debole” per essere cercata senza l’adeguata apparecchiatura, è poco più grande di Giove e ha un colore rossastro. Ma questo genere di stelle è molto frequente nella Via Lattea: il 15% di quelle che esistono hanno questa conformazione e vivono in media molto di più rispetto al Sole. La particolarità di Trappist-1 è che, per la prima volta, esperti e astronomi hanno trovato ben tre pianeti che le girano attorno. Tre corpi celesti che gravitano a una distanza inferiore (dalle venti alle cento volte in meno) rispetto a quella che separa la Terra dal Sole: due di questi impiegano dal 1,5 ai 2,4 giorni per compiere un giro completo, il terzo dai 4,5 ai 73. Numeri che paragonati ai nostri 365 rendono quelle orbite più veloci. Tant’è: «Nei prossimi anni sarà possibile studiare le atmosfere di questi pianeti, esplorando per la prima volta la presenza di acqua e di tracce di attività biologica: è un passo gigante verso la ricerca della vita nell’Universo», chiosa soddisfatto Julien de Wit, del Mit di Boston, uno degli atenei più prestigiosi del mondo.
Si allunga l’elenco dei “cugini” della Terra. Pochi mesi fa era toccato a Kepler-452b, il pianeta grande più o meno quanto il nostro che orbita attorno a una stella simile al Sole. I corpi celesti potenzialmente simili alla Terra sono oltre mille: a marzo era stata la volta di Hd219134, una stella della costellazione di Cassiopea che forma un piccolo sistema di quattro corpi celesti. Ma se Kepler-452b distava da noi 1.400 anni luce, i tre individuati ieri sono vicini.