MilanoFinanza, 29 aprile 2016
Non solo Bolloré da noi. Anche gli italiani investono in Francia
L’attivismo di Vivendi su Telecom e Mediaset ha fatto in modo che si parlasse molto della presenza economica francese in Italia. Meno clamore fanno al contrario gli investimenti italiani Oltralpe, nonostante la massa critica che ha portato le imprese nazionali, soprattutto piccole e medie, ad avviare il maggior numero di progetti di investimento in territorio francese da dieci anni a questa parte. Nel 2015 sono stati 84, l’8,8% dei totale degli investimenti all’estero. A livello europeo l’Italia è seconda soltanto alla Germania e terza a livello mondiale (i primi investitori sono gli Stati Uniti). «Alla presenza consolidata di grandi realtà quali Generali, Autogrill e Ferrero si affianca una miriade di pmi», ha spiegato Hervé Pottier, direttore di Business France Invest in Italia, presentando i dati sull’anno passato e calcolando in circa 17 miliardi di euro il valore degli investimenti diretti nel 2015. Una cifra che quest’anno dovrebbe essere rivista «decisamente» al rialzo, anche in forza di operazioni come la recente acquisizione di Grand Marnier fatta da Campari, che si finalizzerà in estate. Le imprese italiane presenti in Francia sono 1.800 e occupano oltre 100 mila dipendenti. Per molte realtà la Francia rappresenta il primo passo dell’espansione internazionale. In gran parte puntano al mercato transalpino, ma almeno 500 guardano all’export e hanno proprio l’Italia, assieme alla Germania, come sbocco. «La relazione economica italo-francese è sempre più forte, «ha detto l’ambasciatrice Catherine Colonna, «la Francia è il secondo cliente e il secondo fornitore della Penisola».