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 2016  febbraio 12 Venerdì calendario

Risale il bene rifugio per eccellenza, l’oro

L’ondata di vendite sui listini azionari spinge gli investitori a cercare porti tranquilli in cui parcheggiare temporaneamente la liquidità. A tutto vantaggio del bene rifugio per eccellenza, l’oro, che ieri è balzato del 5% fino alla soglia dei 1.260 dollari l’oncia (1.256). Alla base del rialzo c’è da un lato il clima di instabilità globale, che genera il cosiddetto panic selling in borsa, e dall’altro la forza del dollaro, sulla scia delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi due giorni del presidente della Fed Janet Yellen, che ha dichiarato che non ci sarà un aumento dei tassi di interesse a marzo.
Da gennaio il prezzo del metallo giallo è salito del 18%, anche se risulta in calo del 35% negli ultimi cinque anni. Sorpresi dal recente rally, gli esperti si interrogano sulla sostenibilità del trend in corso. Secondo gli analisti di Société Générale, che sono ottimisti sulle possibilità di miglioramento a breve dello stato di salute dell’economia Usa, alle quotazioni attuali l’oro ha maggiori chance di ribasso che di rialzo.
Ma quali sono state le principali tendenze che hanno interessato il mercato del metallo prezioso nel 2015? In base alle elaborazioni di World Gold Council, la domanda proveniente dal settore gioielleria è scesa del 3% fino a 2.414,9 tonnellate, a causa della flessione nel primo semestre. L’India è il Paese più dinamico, in contrasto con i cali in Turchia, Russia e gran parte del Medio Oriente. La domanda del metallo giallo per investimenti è invece cresciuta nel 2015 dell’8%, fino a 878,3 tonnellate. Lingotti e monete d’oro hanno evidenziato un incremento (263,5 tonnellate) nel quarto trimestre e un leggero aumento nell’intero anno. Il settore degli Etf (Exchange traded fund) ha registrato un altro anno di deflussi, anche se più ridotti (133,4 tonnellate) del 2014.
Nel frattempo la continua ricerca di diversificazione ha alimentato gli acquisti delle banche centrali, che hanno aggiunto 588,4 tonnellate d’oro alle loro riserve nel 2015, leggermente al di sopra dell’anno precedente. La domanda si è concentrata nella seconda metà del 2015, visto che un quantitativo pari a 336,2 tonnellate è stato acquistato tra luglio e dicembre, rispetto alle 252,1 tonnellate nel primo semestre.
Al contrario i quantitativi di oro impiegati nel settore tecnologia hanno continuato a scendere. La domanda proveniente da questo comparto si è ridotta del 5%, a causa del rallentamento delle vendite dei prodotti finali in cui il metallo giallo è usato. In particolare nel quarto trimestre c’è stata una contrazione del 7% fino a 84,5 tonnellate.