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 2016  febbraio 12 Venerdì calendario

Gli undici pedofili che facevano sesso con dei sedicenni. Tra i più attivi un prete, un malato di Hiv e un allenatore di calcio. Tutti arrestati

All’inizio doveva essere solo un brutto gioco. «Volevamo tirare in mezzo i gay e farci un po’ di soldi», racconta a verbale uno dei cinque ragazzini – tutti minorenni, quattro italiani e uno dell’est, due fratelli – artefici e vittime di questa storia di prostituzione minorile scoperchiata dalla procura di Brescia, che ha portato all’arresto di 11 persone in mezzo Nord Italia mentre una, un dipendente di una tv locale, è ancora ricercata perchè all’estero. Agli arresti domiciliari sono finiti don Diego Rota parroco di Solza nella bergamasca, Claudio Tonoli sieropositivo della bassa bresciana già arrestato da tempo, l’allenatore di una squadra di calcio, un vigile urbano, un pensionato di Parma, un piccolo imprenditore, un uomo già condannato a 7 anni di carcere per reati sessuali. «Volevamo farci dare i soldi e poi scappare senza fare niente», mettono a verbale i ragazzini, tutti tra i 16 e i 17 anni che all’inizio chiedevano tra i 20 e i 100 euro per rapporti mai consumati. Ma poi visto che il gioco rendeva, si facevano pagare anche con piccoli regali: una catenina d’oro con lo stemma dell’Inter, biglietti per Gardaland, pranzi da McDonald’s o i gettoni per le giostre.
Una vicenda andata avanti quasi un anno, fino all’estate scorsa, quando la madre di uno dei minorenni ha letto dei messaggini inequivocabili sul cellulare del figlio. Il ragazzino si era iscritto a Badoo, un sito di incontri molto attivo in rete, con un nome finto e dichiarando di essere maggiorenne. Ma quando si trovava davanti ai clienti – scrive il giudice Alessandra Sabatucci accogliendo la richiesta di arresti del magistrato Ambrogio Cassiani – «nessuno di loro mentiva sulla reale età del resto direttamente percepibile al momento degli incontri». Tra i più attivi il sacerdote bergamasco accusato di almeno tre rapporti sessuali, tutti consumati vicino a un paio di supermercati, un teatro e il cimitero di Seriate in provincia di Bergamo. Per rendere più agevole e più sicuro il contatto con i ragazzini il parroco aveva regalato loro pure 2 telefonini pretendendo di scalare la spesa di 400 euro con una serie di prestazioni. Uno dei ragazzini aveva pure protestato: «Ma quante volte lo dobbiamo ancora fare gratis?». Il sacerdote, che agli incontri andava con un suv nero con i vetri oscurati, gli risponde con un sms poco accomodante: «Abbiamo appena cominciato, ce ne hai per 15 volte su 20 pattuite. Se fai meglio e se non mi bidoni sempre potrei scontarne qualcuna». Il parroco è stato ovviamente sospeso dalla Curia di Bergamo: «Insieme al vescovo siamo sgomenti, stupiti e addolorati».
Tra le carte dell’inchiesta si legge più di una resistenza in qualche occasione da parte dei baby prostituti: «Nei messaggi parlava di una cosa ma al parco voleva fare altro e ci siamo rifiutati». In un caso, dopo l’incontro con il sacerdote, uno dei ragazzini ha una grave crisi di pantoclastia, l’impulso a voler rompere tutto, per cui è stato necessario l’intervento di un’ambulanza. Ma quello che più preoccupa gli investigatori e i genitori dei ragazzini è il coinvolgimento di un malato di Hiv fermato pochi mesi fa mentre cercava di adescare un altro ragazzino. Nessuno dei ragazzi coinvolti sarebbe stato contagiato. Uno di loro ha già lasciato il paese della bergamasca dove viveva, e su Facebook saluta gli amici: «Purtroppo è capitato a me e dico addio a tutti».