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 2016  febbraio 12 Venerdì calendario

La Ferrari torna al bianco, come ai tempi di Lauda

Repubblica è in grado di pubblicare le bozze ufficiali – made in Maranello – della livrea che la Ferrari presenterà al mondo intero il prossimo 19 febbraio in un evento molto atteso.
Da quando, una settimana fa, su queste pagine, abbiamo anticipato il ritorno del bianco sulla scocca della Ferrari, i giornali di settore e i siti internet dedicati alla Formula 1 si sono scatenati nell’immaginare quale potrebbe effettivamente essere la livrea della monoposto di Maranello nella stagione 2016. Ma tutte le idee e le proposte, anche le più autorevoli, si allontanano dal progetto uscito dai designer incaricati da Maurizio Arrivabene & co.
Le immagini che vedete di fianco sono relative a una delle ultime bozze circolate dentro Maranello in preparazione dell’evento del 19 febbraio. Il concept grafico scelto per il 2016 – ispirato alla mitica Ferrari 312T del 1975, quella che segnò il rilancio della Scuderia e che consegnò Niki Lauda alla leggenda dell’automobilismo – risulta molto chiaro. La livrea, come si usa in questa fase della stagione, è applicata a una macchina ibrida, una versione a metà tra la 2015 e la 2016, per evitare di svelare qualche dettaglio aerodinamico di troppo ai concorrenti; ma già il giorno della presentazione l’anteriore potrebbe essere diverso, più corto, stile McLaren.
In un primo momento la lunga “striscia sponsor” quella posizionata appena sopra il fondo era stata immaginata anch’essa bianca. Ma alla fine ha prevalso la versione in nero, tipo Marussia, per intenderci. La parte più caratteristica della nuova livrea, è, comunque, “la nevicata” sopra il cofano motore e sopra la “pinna”. Un bianco “iconico ed emotivo”, per usare gli aggettivi degli stessi designer, che rimanda direttamente a quella 312T scolpita nella memoria collettiva degli appassionati della F1 non solo ferraristi. Tratto distintivo del nuovo design, oltre al bianco, il piccolo tricolore che circonda la presa d’aria.
La scelta di tornare al bianco sul cofano motore e sulla pinna si spiega anche con l’intenzione di dare maggiore visibilità ad alcuni sponsor. Visti così, risaltano molto bene i marchi di Hublot, Santander e della cinese Weichai, mentre uno spazio tutto suo sembra essere stato riservato anche quest’anno al logo dell’Alfa Romeo, al quale, come noto, tiene molto Sergio Marchionne. Il desiderio del grande capo di riportare in pista il biscione, al momento, ha trovato la sua plastica materializzazione solamente sotto forma grafica. E per altro, al momento non è ancora deciso se tenere il logo Alfa o quello Fiat. Meno soddisfazione dovranno averla quelli della Philip Morris. Della marca di sigarette ormai non c’è più praticamente traccia e i tempi della geniale trovata del codice a barre evocativo sembrano ormai lontani. Ma i tifosi, scommettono da Maranello, non si soffermeranno certo a considerare questi dettagli veniali. Piuttosto il rischio è che qualche scaramantico colleghi il nuovo design non tanto a quello della 312T di Lauda quanto alla disastrosa F93A di Jean Alesi. Una macchina che rappresenta uno dei periodi più bui della storia. Concluse la stagione con un palmares inquietante: 16 gare, 0 vittorie, 0 pole, 0 giri veloci.