Corriere della Sera, 12 febbraio 2016
Undici euro per colorare di arcobaleno l’Ariston
Per mettere d’accordo (quasi all’unanimità) il parlamento di Sanremo sono bastati un post su Facebook e 11 euro. E così i nastri arcobaleno a sostegno delle unioni civili hanno colorato l’Ariston. Martedì è partito tutto da un post di Antonio Pinna, vincitore di «Pechino Express», che rilanciava un’idea di Luca Finotti, regista di moda. L’idea era quella di chiedere agli artisti di indossare qualcosa di arcobaleno «per far presente alla classe politica che l’amore ha gli stessi diritti per tutti».
Le prime a rispondere sono state Noemi e Arisa. Con endorsement via social network e con la commissione ai rispettivi staff di cercare qualcosa da indossare. Noemi ha spedito la sorella, Arisa ha chiesto alla stylist. Che sono finite in una merceria in via Corradi e hanno acquistato dei nastri in raso. Prezzo, scontrino di Noemi alla mano, 11 euro. «Me li sono fatti cucire di nascosto all’asta del microfono. Temevo che qualcuno potesse dire che volevo strumentalizzare il dibattito, ma cercavo un simbolo che parlasse per me e per altre persone».
È stata la prima a salire sul palco con l’addobbo: «Sono felice che i miei compagni di strada abbiano aderito alla campagna» racconta Noemi. «Erano nascosti nel vestito e purtroppo si è perso l’effetto scenico di quando li ho estratti perché non ero inquadrata», spiega Arisa.
Nella prima sera i nastri rainbow sono stati usati anche da Enrico Ruggeri, Irene Fornaciari e Bluvertigo. Fragola aspetterà la finale: «Sono a favore delle unioni civili e sto preparando una sorpresa». Rocco Hunt si affida alle parole della sua canzone per dare la sveglia «a un Paese che su questo tema è ancora medievale». Nella seconda serata, Francesca Michielin e Patty Pravo hanno scelto dei braccialetti, Annalisa un disegno sulla mano: il papillon del direttore Peppe Vessicchio, nastrini per Scanu e Dolcenera. Clementino aveva pronto del nastro adesivo ma la tensione last minute gli ha consigliato di evitare l’impaccio. La scena più plateale è stata quella di Eros Ramazzotti che si è fatto passare le fettucce dalla moglie Marika.
Ieri i colori hanno contagiato una star internazionale come Hozier che si è esibito con un cuore colorato sulla chitarra: nel video di «Take Me to Church» aveva raccontato una storia di omofobia e violenza. Fabio Rampello (Fdi) intanto annuncia un’interrogazione parlamentare in Vigilanza: «Di chi è stata la gaia idea?».