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 2016  febbraio 09 Martedì calendario

Rosa Capuozzo ritira le dimissioni: vuole continuare a fare il sindaco di Quarto con una maggioranza civica

Rosa Capuozzo ci ripensa. Il sindaco di Quarto ha praticamente deciso: a meno di clamorosi (ulteriori) dietrofront oggi ritirerà la dimissioni dalla carica e resterà alla guida del comune flegreo. Non più sotto l’egida del Movimento 5 Stelle, ma a capo di una maggioranza civica, frutto di un patto di desistenza con due liste di centrodestra: “Forza Gabriele”, guidata dal candidato sindaco sconfitto il 14 giugno 2015 al ballottaggio Gabriele Di Criscio, e “Uniti per Quarto” guidata da Giovanni Santoro, anche lui candidato sindaco. L’accordo è stato suggellato ieri pomeriggio, durante la seduta dell’assemblea civica chiamata a sostituire un consigliere dimessosi a fine gennaio.Rosa Capuozzo si era dimessa il 21 gennaio. Due giorni prima era stata ascoltata in Commissione antimafia, dopo essere già stata sentita per sei volte dai magistrati della Dda di Napoli che indagavano sull’ipotesi di ricatto a suoi danni da parte del consigliere Giovanni De Robbio (poi dimessosi) che la minacciava per la vicenda di un sottotetto trasformato in attico nella casa di famiglia. Poi il 6 gennaio l’attacco del presidente del Pd Matteo Orfini, le lacrime del sindaco in consiglio comunale («Vado avanti» assicurò), le perquisizioni, fino all’espulsione. Di qui, il crollo e le dimissioni. Che rientrano oggi. «Sto valutando cosa fare – confida la Capuozzo – non possiamo lasciare la città per un anno in mano a un commissario. In consiglio comunale non ci sono più forze politiche, neanche il M5S. Più che un accordo sui punti programmatici devo valutare se ci sono le condizioni per andare avanti». In aula aveva detto: «La mia deve essere una scelta di responsabilità. Non mi lascerò abbattere così».I consiglieri in carica oggi sono 20. La Capuozzo può contare su 9 voti, il suo più quello dei consiglieri ex M5S. Dalla minoranzaarrivano altri 6 voti, che le assicurano la prosecuzione dell’esperienza. Contrari tre dell’opposizione e due consiglieri rimasti fedeli a Grillo. Tra un anno, la verifica. E la decisione: andare avanti o ridare la parola agli elettori?E mentre l’esperienza a 5 Stelle di Quarto viene definitivamente archiviata, con il sindaco Capuozzo, espulsa da Beppe Grillo il 12 gennaio scorso, che resta in sella e apre una nuova pagina amministrativa, a Roma i candidati al Campidoglio sono chiamati a sottoscrivere un documento, pubblicato ieri dallaStampa, con il quale si impegnano al “versamento dell’importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio”. Una vera e propria multa per chi disobbedisce ai leader e determina “un danno di immagine al M5S” che si determinerebbe – scrive Casaleggio – violando le regole contenute nel decalogo che i candidati hanno dovuto firmare. Un vero e proprio vincolo di mandato. Di fatto, un commissariamento anche per un possibile sindaco a 5 Stelle. Un “codice” che ha fatto storcere il naso a più di un candidato a Roma tanto che qualcuno si è anche rivolto all’avvocato. «Quel “contratto” non ha alcun valore», gli è stato risposto.