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 2016  febbraio 08 Lunedì calendario

Domani comincia il Festival di Sanremo: ci saranno il presentatore abbronzato, l’icona gay-friendly, la bellissima, la Goggi del Duemila, le star di Hollywood, le polemiche in agguato. E le canzoni?

Esistono due categorie di italiani: quelli che ammettono di guardare Sanremo e i bugiardi. Quindi inutile fare gli snob.
Da domani il Festival riparte con le sue cinque inesorabili serate di terrificante lunghezza. E speriamo di non doverci sorbire i soliti commenti ironici o sbalorditi o scandalizzati sulla Nazione ancora e sempre incantata e incatenata alla telecanzonetta. L’ostensione del Sanremone è come quella di Padre Pio: potrà non piacere, però il Paese reale è anche questo (e magari, per fortuna, non solo questo).
Macché specchio dell’Italia: il Festival è l’Italia, almeno se per una volta ce la raccontiamo per com’è davvero e non per come dovrebbe essere. Allora meglio restare a questa edizione, la numero 66, e provare a ragionare su cosa ci si può aspettare, o a voler essere pessimisti temere, dai suoi protagonisti.
Carlo Conti
L’Abbronzatissimo stravinse l’anno scorso, per la sorpresa di tutti con l’eccezione di chi (la nostra Alessandra Comazzi, per esempio) aveva capito che nello zaino del disciplinato soldatino Rai ci poteva essere il bastone da maresciallo. Il problema del Carloconti (come lo chiama lei) è appunto questo: ripetersi. Rifare Sanremo è più difficile che farlo, come scoprì a sue spese il Fabiofazio. Tanto più che la formula non cambierà: un po’ di tutto per piacere a tutti. Non si tratta di un baudismo di ritorno, ma un vero festival postmoderno, quello di un’epoca e di una tivù che non hanno un’estetica definita quindi le adottano tutte. Ma stavolta sarà più dura.
Gabriel Garko
Chi guarda Sanremo soprattutto per sfotterlo scommette su di lui. Anche per le polemiche. Per esempio, quella molto politically correct sul fatto che, dei due tradizionali belloni che affiancano il bravo presentatore, la bellona femmina è tranquillamente definita «velina» mentre il bellone maschio è stato promosso «co-conduttore». E poi Garko è la star delle fiction più trucide targate Mediaset, altra conferma (con il cast dei cantanti, pieno di avanzi di talent della concorrenza) dell’ecumenismo del Festival contiano. Che è anche molto gay-friendly: a parte lui, c’è pure l’iconissima Patty Pravo esposta per cinque sere alla devozione dei fedeli.
Madalina Ghenea
È bellissima, rumena (giusto per portare davanti alla tivù anche loro) e non sa l’italiano meglio del conduttore co.co.co., quindi non dovrebbe oscurarlo.
Tutti la ricordano in Youth, dove la sua parte consisteva nell’immergersi silenziosa e nudissima in piscina davanti a Michael Caine e Harvey Keitel, che per l’occasione smettevano finalmente di parlare della loro prostata. All’Ariston probabilmente parlerà di più e sicuramente sarà più vestita. Almeno nel secondo caso, è un peccato.
Virginia Raffaele
È una delle pochissime fanciulle che stanno in tivù perché sanno effettivamente fare qualcosa: nel suo caso, far ridere. Nel 2015 fu l’unica dei sedicenti ospiti comici a divertire tutta Italia, a parte la Vanoni. Quest’anno si vedrà se regge sulla distanza; se sì, la Rai avrà finalmente trovato la Loretta Goggi degli anni Duemila.
Gli ospiti
Solito mischione di alto e basso, star hollywoodiane e autarchiche, attori, cantanti, ballerini e chi più ne ha più ne metta sul palco dell’Ariston. Il range va da Nicole Kidman a Cristina D’Avena e dalla B di Bolle alla Z di Zero. Il più rischioso è Elton John che si appaleserà domani, in piena battaglia sul matrimonio gay. Sir Elton è il testimonial planetario della famiglia omo e i fan di quella tradizionale sono agitatissimi: Gasparri ha già fatto un’esternazione preventiva. Servirà l’antica sapienza anestetica della cattolicissima rete ammiraglia per depotenziare l’ospitata e troncare e sopire le inevitabili polemiche politiche.
Il regolamento
Complicatissimo, al solito. La novità è il ripescaggio, al venerdì, di una delle cinque canzoni precedentemente eliminate. Di più, per ravvivare la suspence, non si è trovato. Roba da far impallidire Hitchcock.
Le canzoni
Ah, già, ci sono anche quelle...