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 2016  febbraio 05 Venerdì calendario

Cronaca del gran ballo delle debuttanti di Vienna, tra celebrità, principi e attori

Ci sono tanti modi per riaffermare la propria identità: il ballo e’ uno di questi. Soprattutto se si parla di Vienna, cuore dell’Europa, dove la stagione dei balli durante il Carnevale e’ una inveterata tradizione. Ieri sera, come tutti gli anni, il rito si e’ rinnovato. Il ballo delle debuttanti, alla 60/ma edizione, è andato in scena alla Staatsoper, l’Opera di Stato, il cui valore simbolico è condiviso, come un vessillo, da un’intera nazione. Non importa se anche qui la crisi dei profughi infuria, l’Opernball è sacrosanto.
LE CELEBRAZIONI
Quest’anno, per l’anniversario, l’Opera celebra se stessa. Nelle coreografie delle danze di polke e valzer delle 160 coppie di debuttanti, un collage di tutte le precedenti edizioni. Glamour, grandi toilettes e molto gossip accompagno l’evento mondano dell’anno. Lungo d’obbigo per le signore, frac per gli uomini, stampa locale a caccia di scoop su chi arriva e chi diserta. Quest’anno era atteso Alain Delon, ma ieri stesso ha avuto un malore e il medico gli ha vietato di partire. In sua vece c’è il figlio Anthony Delon.
GLI OSPITI
Ospite di Richard Lugner, l’83enne “re del mattone”, protagonista dei rotocalchi per la sua collezione di giovani mogli (l’attuale si chiama Spatzy, passerotto) era l’attrice americana Brooke Shields (50). Lo scorso anno era Elisabetta Canalis e qualche anno fa Ruby Rubacuori. Sul suo palco anche il rapper olandese Mr. Probz, Pamela Anderson, che era già stata anni fa al Ballo scatenando l’assedio dei fotografi, e Helena Fürst, eroina dell’equivalente tedesco dell’Isola dei famosi. Delon jr. e la Shields hanno avuto una storia in passato e la stampa rosa scommetteva in un loro abboccamento al ballo. Presenti i vertici dello Stato austriaco, a cominciare dal presidente Heinz Fischer, in compagnia del collega finlandese, al cancelliere Werner Faymann. Quest’anno, a onorare l’anniversario tondo, una presenza di cui il sovrintendente Dominique Meyer è particolarmente orgoglioso: Placido Domingo in doppia funzione di cantante e direttore d’orchestra. Il tenore spagnolo si è esibito anche in un duetto con il soprano russo Olga Peretyatko, moglie del maestro italiano, Michele Mariotti (che però dirigeva alla Scala). «Una voce bellissima”, dice Meyer che l’ha scoperta nel 2007 a Parigi.
I CONTROLLI
La delicata situazione internazionale ha costretto anche a Vienna a misure rafforzate di sicurezza, concordate con il ministero dell’Interno, seguendo in parte il modello adottato dalla Scala a Milano: ovvero sbarramenti attorno all’ingresso e controlli di sicurezza per tutti all’entrata. Presente ieri anche il sovrintendente della Scala, Alexander Pereira. Il Ballo dell’Opera frutta incassi d’oro: è la sola sera in cui il teatro guadagna al netto degli aiuti dello Stato (58 milioni su un bilancio complessivo di 102). «Noi non facciamo deficit» e «l’incasso netto del Ballo si aggira su 1,5-2 milioni», un record ogni anno. Circa 5.500 i biglietti venduti: 290 euro il solo ingresso (tutto esaurito), fra i 10.000 e i 20.500 euro per un palco e fra 400 e 1.200 per un tavolo. Salati anche i prezzi per la ristorazione: una coppia di wuerstel 10,5 euro, una birra 8,5, un bicchiere di spumante 12 euro, di champagne 34,5, un sandwitch 4,5, tre ostriche 18, e un piatto misto di spuntini 46 euro. Per il servizio sono a disposizione 40.000 bicchieri, 1.000 tovaglie, 4.000 posate, 600 secchielli del ghiaccio, 8.000 bottiglie champagne e spumante, 900 di vino.
I MEDIA
La tv pubblica ORF ha programmato tre ore di diretta dalle 20:15. Gli ascolti, fra Austria, Germania e Svizzera, sono altissimi. Quest’anno si prevedevano oltre il 50% della quota di mercato, sui tre milioni in tutto, quasi il doppio del 2015 perché c’era la concorrenza di una partita della nazionale. La pista – ricavata rimuovendo i sedili della platea e stendendo sopra, palcoscenico incluso, una pedana di acciaio, assi e parquet – è una piazza d’armi lunga 50 metri che però, quando tutte le coppie vengono esortate alle danze dal maestro di cerimonie, si mettono a ballare, è gremita al punto che è impossibile fendere la folla. Altre sale, discoteche, bar, salotti e ristori sono allestiti nei sei piani del gigantesco edificio sul Ring. L’organizzazione richiede uno sforzo logistico gigantesco: una vera macchina da guerra di operai e tecnici impiega un paio di giorni per montare e rismontare la struttura. Il teatro resta chiuso in tutto per soli due giorni: già oggi pomeriggio sono previste due recite per bambini, la prima alle 14.