Corriere della Sera, 5 febbraio 2016
L’albergo più alto, l’isola artificiale più grande: gli Emirati vogliono 20 milioni di turisti l’anno
Laboratorio urbanistico nel deserto, hub che si è imposto sulle rotte dell’Asia e dell’Africa e oggi alle prese con il prossimo capitolo d’acciaio e cemento: l’Expo 2020. Lo skyline di Dubai è disegnato da ambizioni rinnovate e da visioni di ulteriore sviluppo con una crescita stimata del 3,6% da qui al 2019 (Economist Intelligence Unit). Visioni per il 2020 con Expo, il primo ospitato in Medio Oriente, e visioni per il 2030 con aree naturali protette e il progetto per installare pannelli solari su ogni tetto della città.
Cosa c’è di interessante per un visitatore che atterra qui senza curarsi di lusso e business? Temperature miti durante il nostro inverno (18/27 gradi fra gennaio e aprile con un volo di 6/7 ore dall’Italia, www.emirates.com 3 voli quotidiani da Roma e Milano ), hotel per ogni budget, parchi a tema e una scelta infinita di ristoranti. Dubai vuole costruirsi una nuova immagine (anche) a misura di famiglia e per questo motivo la campagna 2016 è stata battezzata «Spirit of Possible»: per le strategie dell’Emirato il turismo dovrà crescere al ritmo del 7/9 per cento all’anno per raggiungere il traguardo dei 20 milioni da qui a cinque anni. Nei primi dieci mesi del 2015 i visitatori sono stati 11,7 milioni con un incremento dell’8,3 per cento rispetto al 2014 (incoming dal tutto il mondo) e con un +3 per cento per il turismo italiano verso Dubai.
Spaesati e felici
L’offerta è «multistrato»: shopping, architettura, cultura e ristorazione per un pubblico internazionale; lungo la Sheik Zayed Road, principale direttrice di Dubai, la sensazione di essere in un luogo dentro-fuori la realtà è palpabile perché il «tutto è possibile» si presta anche a una lettura surreale, con il turista spaesato, naso all’insù: dalla zona di Deira fino all’isola artificiale di Palm Jumeirah si susseguono hotel di lusso e grattacieli fino agli 828 metri del totem dell’opulenza, il Burji Khalifa, e oltre il Downtown, ancora architettura ipermodernista con la vela del Burj Al Arab hotel ( www.jumeirah.com ) e la Jumeirah Beach Road dove raffinati negozi propongono oggetti di design e le creazioni della stilista Maha Abdul Rasheed ( www.bambah.com ).
Nella zona industriale Al Quoz è nato il distretto dell’arte contemporanea su Alserkal Avenue: l’A4 Space, punto d’incontro per artisti, The Fridge (ex spazio industriale) e la Green art Gallery ( www.gagallery.com ). Anche questa è Dubai: soddisfare i collezionisti d’arte così come quelli di stelle Michelin.
Una città sotto la cupola di vetro
I brand globali e le multinazionali sanno bene che trovano e troveranno infrastrutture in continua espansione, come «Mall of the World» una fantascientifica città nella città sviluppata da Dubai Holding su quattro milioni e mezzo di metri quadri e sovrastata da un’enorme cupola di vetro con ventilazione artificiale con data di ultimazione prevista per fine 2018.
E per lo shopping? Ogni quartiere ha il suo mall più o meno grande, a voi la scelta ( www.visitdubai.com ) ricordando che il Dubai Mall ( www.thedubaimall.com ) è il più grande del mondo. È dura trovare una «storicità» in una metropoli nata e cresciuta in tre decenni, ma fra Deira e Bur Dubai si possono vedere vecchie case arabe, il quartiere persiano Bastakiya (l’Orient Guest House è una struttura strapremiata heritagedubaihotels.com ) e souk di oro e spezie. A proposito di record, rassegnatevi al «tormentone» delle guide che ogni neofita ascolterà: «Il più...del mondo» a cominciare dal grattacielo più alto del mondo (Burj Khalifa) l’hotel (JW Marriott Marquis con 1.600 camere su 72 piani www.marriott.com), e l’isola artificiale più grande (Palm Jumeirah). Le contraddizioni non mancano: Human Rights Watch ha più volte segnalato le precarie condizioni di lavoro dei 250mila operai immigrati e le criticità ambientali (secondo WWF, United Nations University) per le emissioni dovute a desalinizzazione delle acque e inquinamento atmosferico. Un report 2013 delle autorità emiratine risponde alle critiche assicurando un taglio del 29 per cento delle emissioni entro il 2030.
Dai grattacieli alle oasi dell’Oman
Per visitare nell’arco di una settimana tre Emirati e la capitale dell’Oman in un solo viaggio, la nave da crociera «Musica» di Msc propone un itinerario con partenza settimanale da Dubai fino al 26 marzo( www.msccrociere.it ) con sbarchi anche ad Abu Dhabi, Fujaira, Khasab e Muscat, nel sultanato dell’ Oman, ultima tappa (da 749 euro a persona). Dalla capitale omanita in circa due ore si raggiunge lo storico Nizwa Fort ( www.omantourism.gov.om ), costruito tre secoli fa: torri e camminamenti con vista su un’oasi dove il tempo non ha scalfito il fascino di questo luogo.