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 2016  febbraio 05 Venerdì calendario

Ex missini e radicali, lo strano gruppo dei sostenitori di Giachetti

Cosa c’entra uno degli organizzatori dei campi Hobbit della destra radicale anni 70 come Umberto Croppi col Pd? E cosa c’azzecca – per dirla alla Di Pietro – un anti-candidatura olimpica convinto come Riccardo Magi con il «cavallo» di Renzi, cioè il più fiero sostenitore del progetto Roma 2024? Sono i due «strani» compagni di strada di Roberto Giachetti nella difficile corsa verso il Campidoglio. Una sfida in due tappe: a marzo le primarie del Pd (dove deve vincere la concorrenza di Roberto Morassut), a giugno le elezioni.
Una corsa che, secondo chi gli sta intorno, è partita in salita: «Roberto – dicono i suoi – ha iniziato sottotono. Sembra poco convinto, ripete a tutti: “Se vinco, vinco. Ma se perdo, perdo”. Non è l’atteggiamento giusto».
Croppi è un personaggio atipico nel panorama politico romano: viene dalla destra, è passato col centrosinistra, è ritornato a destra con la campagna per Gianni Alemanno nel 2008. E ora è con Giachetti: «Ho chiuso – racconta – l’esperienza con l’Msi 23 anni fa. E visto che già avevo frequentazioni coi Verdi e i Radicali, nel ‘93 mi sembrò naturale sostenere Francesco Rutelli». E cosa fece? «Con Paolo Gentiloni creammo l’ufficio Comunicazione del Campidoglio. Poi venni eletto in Regione coi Verdi». E perché allora la campagna del 2008, proprio contro Rutelli? «Mi sembrava interessante – dice – il progetto di rompere un quadro incancrenito. E le prime mosse andarono verso il superamento di vecchi schemi: una giunta fatta anche con uomini di centrosinistra, il tentativo della commissione sulle riforme che doveva guidare Giuliano Amato, il rapporto allacciato con Renato Nicolini (storico assessore alla Cultura delle giunte di sinistra, inventore dell’estate romana, ndr )». Croppi, come il «grillo parlante» di Pinocchio, venne fatto fuori in un rimpasto di giunta: «Alemanno non si è mai svincolato dal consociativismo». Ora c’è Giachetti: «A Roberto l’ho detto: non si deve conformare al suo partito». Altrimenti? «Rischia di perdere. Un po’ di gente la conosco, e sento molti che non vogliono rivotare per il Pd...».
Discontinuità. È quello che chiede anche il Radicale Magi, che ha un percorso politico più vicino – rispetto a Croppi – a Giachetti: «Deve avere il coraggio di partire da zero, lasciarsi alle spalle il passato, il «modello Roma» di Rutelli e Veltroni. Penso alle Olimpiadi, alla metro C, alla gestione dei servizi sociali dopo Mafia Capitale. Se ci riesce, saremo al suo fianco». Più che un sostegno in bianco, pare una sfida.