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 2015  novembre 27 Venerdì calendario

Il cda Rai ha detto sì: Verdelli sarà direttore editoriale delle news per tre anni. Risponderà direttamente a Campo Dall’Orto

Un solo voto contrario in Consiglio (quello di Arturo Diaconale). Tre anni di contratto. E poteri molto forti soprattutto sull’informazione giornalistica delle reti. Come Repubblica ha anticipato ieri, Carlo Verdelli è il nuovo “direttore editoriale della offerta informativa” della Rai. L’ex direttore della Gazzetta dello Sport e di Vanity Fair metterà ordine nella giungla dei talk show, dei programmi e delle rubriche della tv di Stato. E lo farà sia nelle giornate tranquille, ordinarie; sia quando il servizio pubblico fronteggerà eventi straordinari come quelli di Parigi. Questa è la sfida più vicina che attende Verdelli ed è anche la meno proibitiva.
Il mandato di Verdelli si estende ai tele e radiogiornali, finanche ai siti. Dunque non è limitato alle sole reti. Ma la delibera di nomina del nuovo direttore editoriale – approvata ieri dal Cda Rai – precisa che «sono salve le prerogative e le facoltà garantite nel contratto» ai direttori giornalistici. Verdelli insomma dovrà misurarsi con l’autonomia dei responsabili di Tg1, Tg2, Tg3, RaiNews24 e di ogni altra testata del servizio pubblico. E la sua non sarà una passeggiata su questo secondo fronte, quando entreranno in gioco variabili tutte politiche.
Rafforza Verdelli il fatto di operare alle dipendenze del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, che presto sarà il primo amministratore delegato della tv di Stato (appena la riforma della Rai sarà varata dal Parlamento). E non è banale che il direttore editoriale abbia l’ultima parola sul varo di «nuovi prodotti di informazione».
Il sindacato dei giornalisti (l’Usigrai) tira un sospiro di sollievo perché la nomina di Verdelli – a suo parere – segna l’abbandono del piano di aggregazione delle sei attuali testate giornalistiche in due sole Newsroom integrate. È il piano già approvato dal precedente Cda e dalla Commissione parlamentare di Vigilanza. Nello stesso tempo, l’Usigrai lamenta la nomina di un giornalista esterno che peraltro «non ha competenze radiotelevisive». Maurizio Gasparri (Forza Italia) denuncia la «privatizzazione strisciante» della tv pubblica, a furia di ingaggiare professionisti sul mercato. Mentre Renato Brunetta (ancora Forza Italia) si chiede come mai un’azienda che ha migliaia di dipendenti non trovi uno straccio di direttore editoriale al suo interno.
Ieri la Rai ha scelto anche Pierpaolo Cotone (ex Bnl, Telecom, Alitalia) come responsabile dell’Ufficio Legale; e Luigi Coldagelli come capo Uffico stampa. Via libera infine all’appalto per ristrutturare il Centro Tv Nomentano. Per i due lotti, le due imprese vincitrici offrono un identico ribasso.