La Stampa, 10 ottobre 2015
Rapina in casa Miroglio ad Alba. I banditi, tranquillissimi, si sono presentati alle nove di sera
L’incubo delle rapine in villa è calato anche su una tranquilla – ma anche ricca – città di provincia come Alba. E ha preso di mira una delle famiglie più note: quella di Maria Clotilde Miroglio, 88 anni, sorella degli imprenditori del tessile Franco e Carlo, che vive con il marito Dino Amerio e con la figlia Elena sulla cima di quella che tutti chiamano «la collina Miroglio», citata anche da Beppe Fenoglio nei «Ventitre giorni della città di Alba». I rapinatori non hanno neppure atteso il favore della notte: con una sfrontatezza impensabile – anche se sempre più temuta – hanno dato l’assalto alla casa giovedì poco dopo le 21, raggiungendo a piedi, probabilmente attraverso i vigneti della scuola Enologica, la sommità della collina che sovrasta la città. Sono entrati prima nell’abitazione di Elena Amerio, sorprendendola mentre era a cena insieme con tre amici.
L’assalto
«Erano quattro, giovani, con una leggera inflessione straniera – ha raccontato la donna – Tutti indossavano passamontagna scuri e guanti neri. È stato un incubo. Uno di loro ha impugnato un grosso coltello trovato in cucina, gli altri hanno afferrato quelli che avevamo a tavola e ce li hanno puntati al collo con una fermezza da brivido. Si sono fatti dare telefonini e tablet e li hanno buttati nel water. Poi ci hanno intimato di consegnare tutto quello che avevamo».
Il bottino
Arraffati gioielli, orologi e denaro, i rapinatori hanno legato tutti alle sedie e si sono diretti nell’abitazione dei genitori, divisa solo da una porta interna che hanno facilmente scardinato. Dopo aver minacciato anche i due anziani e la loro domestica filippina, si sono fatti aprire la cassaforte in camera da letto portando via tutto, anche una pistola regolarmente detenuta da Dino Amerio. Infine, sono fuggiti nei campi la villa approfittando anche dell’assenza del custode, che abita al piano terreno.
La paura
«Siamo rimasti impietriti, ci è sembrato di assistere a una scena di Arancia meccanica – racconta ancora Elena Amerio – Poi siamo riusciti a liberarci e a dare l’allarme al 112». In pochi minuti sono arrivate due pattuglie dei carabinieri di Alba. È scattato il piano antirapina a livello provinciale, con numerosi posti di blocco. Sono intervenuti anche i militari del Reparto operativo di Cuneo e del Nucleo investigativo. Ma per ora dei malviventi non c’è traccia.
I precedenti
Non è la prima volta che la collina dove svettano alcune tra le più belle ville di Alba viene presa d’assalto: era il gennaio 2008 quando, a poche centinaia di metri di distanza, era stata presa di mira l’abitazione di Franco Miroglio, il patriarca dell’industria tessile e di abbigliamento morto pochi mesi dopo. Quella volta, però, i rapinatori furono messi in fuga da un domestico che reagì e fece intervenire i carabinieri.